PRATO
Cronaca

Ex ospedale, un altro ricorso ferma il cantiere

Il terzo gruppo in gara chiede anche la sospensiva. Dossier in mano all’ufficio legale dell’Asl: di nuovo a rischio il via libera ai lavori

di Sara Bessi

Niente da fare. L’8 di giugno l’Asl non potrà firmare il contratto e passare alla consegna del cantiere alla Daf costruzioni per avviare la demolizione del vecchio ospedale. In zona Cesarini è arrivato, come già era nell’aria, il ricorso del terzo raggruppamento, la Rad di Gubbio, che si è vista soffiare l’importante appalto dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato. Infatti, la determina del 18 maggio scorso, firmata dal responsabile dell’ufficio appalti dell’Asl Toscana Centro, affidava l’imponente lavoro di demolizione dell’ex ospedale alla Rti Daf Costruzioni stradali di Milano (mandatario Garc spa di Carpi e mandante Edil moter di Roma), tornando ad assegnare il cantiere alla prima aggiudicataria della gara. Un intervento che non riesce a decollare, rimasto ai blocchi di partenza per via del susseguirsi di corsi, ricorsi e appelli dopo le esclusioni che si sono succedute per delle irregolarità rilevate secondo quanto previsto dal codice degli appalti.

La Rad service di Gubbio, Cosmo Ambiente e Cosmoscavi srl di Noale (Venezia) ha presentato un ricorso al Tar della Toscana e contestualmente ha chiesto la sospensiva. Un dossier di 42 pagine giunto sulle scrivanie dell’ufficio tecnico dell’Asl Toscana Centro nella tarda serata di giovedì, ora allo studio degli uffici legale e tecnico dell’azienda sanitaria. Di primo acchito, quindi, pare inevitabile che ci sia un ritardo e nella firma del contratto e nella consegna del cantiere alla Rti Daf Costruzioni stradali di Milano (mandatario Garc spa di Carpi e mandante Edil moter di Roma).

Una situazione che ha del paradossale e che tiene inchiodati due progetti, con i quali Asl e amministratori cittadini intendono cambiare parte del volto cittadino con la demolizione selettiva dell’ex ospedale e la realizzazione del parco urbano.

La Fase 2 era iniziata sotto buoni auspici per l’abbattimento del vecchio Misericordia e Dolce, dopo una battaglia giuridica durata quasi due anni. Era il gennaio del 2019 quando l’Asl aveva annullato l’affidamento al primo raggruppamento assegnatario, ora di nuovo vincitore, a seguito dei controlli effettuati su una delle ditte subappaltatrici. Lo scorrimento della classifica aveva portato l’Asl ad assegnare la gara al secondo raggruppamento classificato, composto dalla Del Debbio di Lucca (mandataria), dalla Ciclat Val di Cecina (mandante) e dal Gruppo Sei di Camaiore (mandante). Anche in questo caso i tecnici dell’Asl avevano deciso di escludere il raggruppamento per l’omessa indicazione di una sentenza penale riguardante una ditta ausiliaria. Per procedere con l’aggiudicazione l’Asl ha dovuto scorrere la graduatoria e assegnare la gara al raggruppamento composto di Rad. Era il 4 aprile 2019 ed il provvedimento sarebbe dovuto essere subito eseguibile.

Da allora si sono succeduti altri colpi di scena fino al 4 marzo scorso, quando il Consiglio di Stato si è pronunciato, respingendo il ricorso della Del Debbio di Lucca e accogliendo in parte quello della Rad, terza classificata, lasciando spazio alla Daf Costruzioni. Le verifiche successive dell’Asl hanno permesso di procedere con l’affidamento dell’opera alla Daf.

Così vicino e così lontano, il cantiere del Misericordia e Dolce resta un miraggio. Per quanto ancora, al momento, non è dato di sapere.