Porte aperte alla bellezza sabato 14 e domenica 15 ottobre con le Giornate Fai d’autunno, l’appuntamento alla scoperta del patrimonio culturale e paesaggistico italiano nell’ambito della campagna di raccolta fondi attiva per tutto il mese di ottobre. A Prato la delegazione Fai guidata da Paolo Gori propone tre visite guidate. Nel cuore cittadino, il patrimonio storico artistico dello Spedale Misericordia e Dolce (sabato 14 dalle 10 alle 17- ultimo accesso alle 16.30) e Palazzo Vaj in via Pugliesi (sabato 14 e domenica 15 dalle 10 alle 17-ultimo accesso alle 16.30); nel viale della Repubblica l’istituto Buzzi (sabato 14 e domenica 15 dalle 10 alle 17-ultimo accesso alle 16.30). Questi luoghi sono aperti al pubblico per eventi speciali e le giornate Fai sono una rara occasione per accedervi. Non occorre prenotazione. E’ sufficiente presentarsi in loco durante gli orari di apertura. Per chi si iscrive al Fai o è già iscritto, accesso prioritario. Contributo libero da tre euro. All’ospedale vecchio, in collaborazione con regione Toscana e Asl centro, aperto al pubblico il Palazzo degli Spedalinghi con la grande sala, il cortile porticato e le sale ricche di opere d’arte. Tra queste, l’affresco "Madonna con Bambino tra san Barnaba e san Bartolomeo" dipinto nel 1498 da Tommaso di Piero Trombetto originariamente collocato nella lunetta del portale d’ingresso della chiesa di santa Barnaba e tornato agli antichi splendori grazie all’intervento di restauro voluto dal Soroptimist club Prato nel 2021 in occasione del quarantennale della sua nascita. Chi visiterà Palazzo Vaj sarà guidato dagli "Apprendisti Ciceroni", studenti del convitto Cicognini e potrà ammirare quella che fu la prestigiosa sede dell’associazione industriale e commerciale Arte della Lana e della Società dei Misoduli. Il piano nobile è occupato dal 2001 dall’università australiana Monash University per didattica e convegni. Il secondo piano ospita dal 2010 il Palazzo delle Professioni, insieme di otto ordini professionali del pratese. L’apertura straordinaria del Buzzi, la scuola di eccellenza che ha formato e forma generazioni di figure professionali radicate sul territorio e fuori dai nostri confini, grazie alla collaborazione di allievi, ex allievi con i docenti permetterà di visitare gli spazi non accessibili.
Marilena Chiti