
"Fango, l’emergenza è quasi finita". Ora piano speciale per le caditoie
Un lungo serpentone di mezzi spurgo, provenienti da tutta Italia, parte ogni mattina alle 8 in punto da viale Marconi pronto a intervenire nei vari comuni alluvionati della provincia di Prato e a Campi Bisenzio. Una vera e propria task force per liberare garage, cantine e piani interrati di intere palazzine da acqua e fango che molto spesso rendono impossibile anche l’accensione degli impianti di riscaldamento o l’utilizzo dell’elettricità. Circa una cinquantina i mezzi operativi, coordinati da Publiacqua (che riceve al numero verde anche le richieste di intervento da parte dei cittadini) e gestiti sul campo dal Consorzio Spurghisti Associati, il gruppo che racchiude decine e decine di spurghisti in Toscana. Una modalità operativa entrata in funzione dall’8 novembre e che nel giro di cinque giorni ha portato quasi a normalizzare la situazione sul territorio pratese. A ieri erano 91 gli interventi effettuati su Prato città, 27 a Montemurlo, 14 a Quarrata e 15 a Carmignano.
"Fin dalla pubblicazione dell’ordinanza della Regione che ci assegnava la gestione di questo servizio, ci siamo mossi per essere operativi nel più breve tempo possibile – spiega il presidente di Publiacqua, Nicola Perini –. I numeri dicono che siamo stati in grado di mettere in moto una macchina operativa in pochissimo tempo e oggi arriviamo ad avere cinquanta mezzi spurgo che intervengono su tutta la piana. Adesso l’obiettivo è terminare la prima fase dei lavori entro tre-quattro giorni". Come detto, protagonisti dell’attività di ripulitura da acqua e fango di case e palazzi sono le aziende del Consorzio Spurghisti Associati. A coordinare il lavoro è il vice presidente Massimo Durgoni, reduce dall’esperienza dell’alluvione di Faenza dove aveva coordinato il lavoro dei mezzi del settore. Il lavoro del Csa è stato quello di coinvolgere aziende di spurgo da tutta Italia per farle venire a lavorare fra Prato e Campi.
"Siamo partiti con una ventina di mezzi del consorzio – spiega Durgoni –. Ora siamo arrivati a una cinquantina di spurgo che ci aiutano a raggiungere quante più case possibile. Le situazioni più difficili c’erano a Montemurlo, nella zona ovest di Prato e a Seano. Ma possiamo dire adesso che siamo a un ottimo punto. Più complicato invece l’ambito di Campi Bisenzio, dove c’è ancora da rimboccarsi le maniche. Voglio comunque sottolineare l’ottima collaborazione in corso con Publiacqua, partendo dal presidente Perini, e passando per i responsabili Agostini e Biondi".
Non solo spurgo. L’altra attività in corso è quella relativa alla pulizia delle caditoie. In questa settimana sono stati effettuati 700 interventi sui territori alluvionati. Per poter agire tempestivamente Publiacqua ha dirottato le imprese operative nei comuni impattati dall’alluvione, rinviando quindi gli interventi in tutte le altre aree. I prossimi giorni vedranno un incremento delle attività per mettere in sicurezza i territori, lavori che però non possono essere svolti se non sono prima pulite le strade dal fango e dai rifiuti. "In alcune strade non siamo in grado di individuare i tombini fognari, perché ancora coperti dal fango, o le caditoie, perché nascoste dai rifiuti accumulati ai lati delle strade stesse – conclude Perini –. In queste aree dobbiamo quindi attendere il ritorno alla normalità prima di poter intervenire. Le prime evidenze, e la tenuta del sistema fognario nello smaltire le acque piovane nella notte tra il 10 e l’11, ci fanno comunque pensare che l’efficacia delle fognature è al momento in gran parte garantita. Discorso diverso invece per le caditoie che sono intasate e che necessitano quindi degli interventi che stiamo effettuando".