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Fedra dopo Medea Elena Sofia Ricci dirige Valentina Banci al Teatro La Pergola

Da mercoledì 3 a domenica 7 maggio una pièce di grande intensità. L’attrice pratese: "Un’avventura bellissima con una regista speciale". Sul palco i mostri non solo interiori dei personaggi, gli stracci, la verità. .

Fedra dopo Medea Elena Sofia Ricci dirige Valentina Banci al Teatro La Pergola

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"Avevo gran voglia di lavorare con Valentina Banci. Lei era stata già Medea a Siracusa, ma quando i produttori mi hanno proposto Seneca, il padre della psicanalisi ancora prima di Freud, e un testo così forte, pensavo fossero impazziti. Ma poi, perché no?". Elena Sofia Ricci, fra le attrici italiane più note e apprezzate dal pubblico, debutta alla regia teatrale e dirige "Fedra" di Seneca al Teatro La Pergola di Firenze, scegliendo l’attrice pratese come protagonista. Lo spettacolo è in programma da mercoledì 3 a domenica 7 maggio e mette al centro la forza della "parola". Sul palco oltre a Valentina Banci, ci saranno Sergio Basile, Francesca Mazza, Gabriele Anagni, Ilaria Geniatempo e Elisabetta Arosio.

Fedra è figlia di una storia familiare incredibile. Sorella del Minotauro, si innamora di Ippolito, figlio di suo marito Teseo. Davanti al suo rifiuto, però, inventa una violenza subita e si uccide. Teseo, accecato di ira e dolore, crederà a lei e scatenerà contro il figlio le furie degli Dei. "Il tema di fondo è la coscienza, la volontà di guarire - ha spiegato Elena Sofia Ricci -. Siamo tutti vittime o figli della nostra storia familiare e se riusciamo a esserne coscienti, possiamo liberarci di certe trappole. Laddove, invece, ne siamo inconsapevoli o non la affrontiamo, finiamo vittime delle nostre pulsioni più sfrenate". Lo spettacolo ha debuttato a Roma nei mesi scorsi con grande successo di pubblico e di critica e adesso fa tappa a Firenze. L’intero dramma è popolato da "persone" che si muovono e arrancano tra le macerie della propria esistenza. È uno sfasciacarrozze a fare da sfondo alla storia di Fedra, una sorta di discarica infernale, abitata da stracci, brandelli vita. Come sempre molto intensa l’interpretazione di Valentina Banci: l’amore incestuoso per Ippolito (Gabriele Anagni), figlio del marito Teseo (Sergio Basile) la consuma come una febbre. Nello spettacolo diretto da Elena Sofia Ricci il testo classico di Seneca diventa reale in corpi e voci, in una scenografia che evidenzia le rovine in cui i personaggi sono immersi. Ad assistere alle disgrazie c’è il coro, che striscia in mezzo agli stracci e – mentre cammina tra le lamiere – commenta le vicende con impietosa sincerità.

Lo spettacolo è una produzione Teatro della Toscana, Best Live. Le scene e i costumi sono di Andrea Taddei, le musiche di Stefano Mainetti, le luci di Stefano Limone e le coreografie di Elisa Barucchieri. Le recite saranno mercoledì 3, venerdì 5 e sabato 6 maggio alle 21, giovedì 4 alle 19 e domenica 7 maggio alle 16. "Le dinamiche, le ossessioni, le patologie, i mostri non solo interiori dei personaggi si svelano attraverso la pièce, nella loro tragica verità. Un grazie speciale a Elena Sofia, per la sua generosità, la sua umanità, per la fiducia che mi ha accordato e per l’amore e l’intelligenza con cui mi ha accompagnato in questa bellissima avventura", sono le parole di Valentina Banci.