
Fermato il ladro delle spaccate. Clandestino e con precedenti. Ora è in un centro di rimpatrio
Almeno a questa ondata di spaccate è stata messa fine. Il "famigerato" ladro delle spaccate – che di notte andava da solo a distruggere vetrine e vetrate di negozi e locali usando un tombino – è stato bloccato dai carabinieri del Nucleo radiomobile e dalla polizia municipale l’altro pomeriggio facendo tirare un sospiro di sollievo a molti commercianti e ristoratori del centro e non solo. Si tratta di un marocchino di 37 anni, clandestino e tossicodipendente, ritenuto il responsabile della maggior parte dei colpi messi a segno negli ultimi tempi. L’uomo è stato immediatamente denunciato per essere irregolare e trasferito in un centro di rimpatrio in Sardegna in attesa dell’espulsione. Non è stato arrestato né denunciato (al momento) per i furti e i tentati furti messi a segno nei locali pratesi perché si attende l’ordinanza del gip. Ma con l’"escamotage" della sua clandestinità, almeno, è stato fermato e messo in condizione di non andare più in giro per la città di notte a spaccare vetri e vetrate. Anche perché non si è trattato di un caso isolato ma di una lunga serie che ha sollevato non poche polemiche fra i cittadini e a livello politico. Almeno, per ora, resterà nel centro di rimpatrio e se dovesse arrivare l’ordinanza potranno essere presi altri provvedimenti.
I carabinieri sapevano chi era. Le indagini avevano portato al trentasettenne marocchino da un po’. Lo stavano cercando nei ritrovi abituali dei tossici e degli sbandati, come casolari e immobili abbandonati, strade e piazze. E quando mercoledì pomeriggio lo hanno bloccato, hanno disposto il trasferimento nel centro di rimpatrio in Sardegna in modo tale che non potesse più nuocere a nessuno. Non lo hanno potuto arrestare in quanto non c’era la flagranza.
Le indagini hanno preso spunto da alcuni video che erano stati acquisiti presso le attività commerciali colpite dal ladro.
Il modus operandi usato dal balordo, non nuovo a questo tipo di azione, era sempre lo stesso: infrangeva le vetrate di negozi o bar usando un tombino che sradicava dalla strada. Questo gli permetteva di aggirarsi per la città riuscendo a eludere i controlli di polizia in quanto non portava materialmente con sé gli strumenti per le effrazioni. Il materiale, ossia il tombino, lo reperiva di volta in volta nelle immediate vicinanze degli obiettivi individuati.
Gli elementi che i carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno già raccolto a suo carico, sono al vaglio della magistratura. In tutto i carabinieri gli hanno attribuito 11 colpi fra furti e spaccate. "Il provvedimento amministrativo di espulsione – fanno sapere dal comando di via Picasso – ha permesso nell’immediato di fermare le condotte dell’uomo, che avevano creato grande allarme sociale negli ultimi giorni".
Si tratta di un balordo che probabilmente trovava divertimento anche solo nell’azione di spaccare i vetri, oltre poi a rubare fondi cassa o qualche prodotto con cui poteva comprare la dose quotidiana. Negli ultimi tempi lo straniero andava in giro come un cane sciolto e quando vedeva l’occasione giusta, sradicava il tombino dal marciapiede e lo tirava contro le vetrate mandandole in frantumi. Poi passava a un altro obiettivo riuscendo, in una sola notte, a mettere a segno anche tre o quattro colpi.
La mattina dopo, commercianti e ristoratori erano costretti a fare la conta dei danni. Chiaramente rabbia ed esasperazione sono saliti alle stelle creando non poco allarme sociale, oltre alle polemiche politiche a cui adesso i carabinieri hanno messo fine bloccando il responsabile.
Laura Natoli