
Fichi, cominciata l’essiccazione Il prodotto è stabile: 12 quintali "Ma il coleottero killer fa paura"
Fichi secchi, la stagione è partita col piede giusto a Carmignano e le operazioni di essiccazione sono iniziate da circa una settimana. La produzione però da diversi anni è minacciata dal ’coleottero’ che continua a far morire le piante. "L’attuale caldo – dice Azzurra Del Lucchese, presidente dell’associazione produttori di fichi secchi – aiuta nell’essiccazione velocizzando il passaggio. Gli alberi però necessitano di un apporto idrico. Con il coleottero non siamo messi bene: più il tempo passa e più registriamo perdite di piante, una perdita oltre che per la produzione del fico secco anche per la biodiversità e il paesaggio".
I fichi di Carmignano sono da quasi vent’anni presidio Slow Food, conosciuti in tutto il mondo e quello che poteva essere uno sviluppo importante nella produzione e vendita, nel 2015 è stato bloccato dall’arrivo del coleottero "Curculionidae".
"La produzione – aggiunge Azzurra Del Lucchese – del 2023 dovrebbe essere stabile. Con gli effetti climatici degli ultimi anni e il coleottero però la produzione negli anni è andata diminuendo. Quest’anno dovrebbe attestarsi tra i 10 e 12 quintali. Le aziende associate sono 18, il numero viene aggiornato di anno in anno, a seconda di nuove entrate o uscite, a causa della perdita del ficheto decimato dal coleottero".
Nel 2015 l’associazione produttori fichi secchi ha fatto presente al servizio fitosanitario toscano, l’avvistamento di questo insetto ed è iniziato un percorso di conoscenza su come "uccide" il fico: attacca le piante conducendole progressivamente alla morte. Il coleottero si è diffuso anche in altre regioni. "Da molte parti d’Italia – dice la Del Lucchese - mi contattano vari produttori di fichi, perché la nostra associazione è considerata un esempio da seguire, essendo stata tra i primi a fare ricerca per debellare l’insetto".
Nel maggio scorso, infatti, il Comune ha finanziato un progetto biennale di 14mila euro che è stato selezionato dall’Università di Pisa per partecipare anche a un bando della Regione il quale, se vinto, garantirebbe un’equipe di ricercatori impegnati sul caso per due anni. La vendita ufficiale dei fichi secchi inizierà a ottobre con "Benvenuto Fico Secco" e poi l’associazione parteciperà ad alcune manifestazioni organizzate da Slow Food.
M. Serena Quercioli