MONICA BIANCONI
Cronaca

Figline chiede attenzione. Traffico, parcheggi e territorio fragile. I punti deboli da risolvere

La frazione a nord di Prato “non ha più la vivacità dei luoghi dove si lavora, ma è diventato un ibrido che galleggia tra l’aria di paese e quella del quartiere residenziale”, dice Nesi del Circolo 29 Martiri. La grande paura dell’alluvione

La commemorazione dei 29 martiri di Figline

La commemorazione dei 29 martiri di Figline

Prato, 28 aprile 2025 – La storia di Figline, la frazione a nord di Prato, si interseca con quella della città con le sue peculiarità, derivanti in parte dalla sua posizione geografica stretta fra il Monteferrato col marmo verde e Spazzavento con alle spalle i Faggi di Javello, e in parte dalle attività lavorative che si svolgevano in loco, slegate dal tessile, come quella di estrazione di materiali rocciosi. Ricordiamo oltre al verde di Prato, anche l’alberese o il granitone per le macine dei mulini, e la lavorazione delle terrecotte che al paese hanno dato nome e lavoro a generazioni di figlinesi dal 1400 in poi. Figline può contare su diversi i centri di aggregazione: il circolo Arci 29 Martiri, la Pubblica Assistenza e la Misericordia.

“Il Circolo – spiega il presidente Stefano Nesi – che conta 250 soci, nasce nel 1946. Un gruppo di antifascisti alla ricerca di un terreno dove insediare una struttura che potesse dare ospitalità alle iniziative ricreative ricevette in donazione dall’industriale Biagioli un terreno sulla sponda sinistra della Bardena, una collinetta rocciosa all’epoca completamente brulla. Rapidamente l’immobile prese forma pressoché nella volumetria attuale, sulla spianata vicino alla Bardena”. Il circolo ospita il bar e la sala dove si gioca a carte e tre attività importanti per la frazione: “In primo luogo, la scuola materna per i bambini, che inizialmente era gestita in autonomia dal circolo stesso per divenire comunale fra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60; poi il teatro dove adesso c’è’ il museo della Deportazione e la biblioteca. Negli anni ’50 arrivò al circolo una delle prime televisioni: c’era anche chi si portava la sedia da casa per seguire i programmi”.

Nesi ricorda poi che nel 1975 “ci fu la prima ristrutturazione con la creazione della pista da ballo all’esterno e nel 1999/2002 la seconda con la creazione del campo di calcetto, della pizzeria e dei locali del Museo della Deportazione”.

Nel circolo operano l’Associazione 6 Settembre, che conta 60 soci e la Asd Polisportiva 29 Martiri, che ha più di 400 fra soci ed è impegnata in molte discipline sportive. A settembre si terrà la terza edizione di Antares, un festival culturale nato dall’idea di un gruppo di giovani volontari e dirigenti del circolo per riflettere su come creare “nella nostra comunità un sistema della cura, inteso in contrapposizione all’individualismo. Con il venir meno di tutte le attività produttive – spiega Nesi – il paese è cambiato, non ha più la vivacità ed i servizi dei luoghi dove si lavora, ma è diventato un ibrido che galleggia fra l’aria di paese e quella del quartiere residenziale”.

Non mancano i problemi. “La diminuzione dei servizi, la scarsa possibilità di collegamento tramite mezzi pubblici – commenta Nesi – e direi anche un minore interscambio di relazioni sociali. Figline ha anche difficoltà nella ricezione del segnale dei telefoni cellulari e dei programmi TV del digitale terrestre. Non è sempre un male, ma di certo non facilita la vita”. E ricorda “l’alluvione devastante del 2 novembre 2023”, che “ha evidenziato la fragilità del sistema torrentizio che attraversa il paese. Opere di contenimento e rifacimento ne sono state fatte, e anche di ingenti, ma ne serviranno ancora molte. Al là dei lavori, la paura rimarrà ancora per lumgo tempo”. Per Nesi ci sono altri problemi importanti come quelli “legati al traffico veicolare. I parcheggi sono insufficienti e le auto sfrecciano nella stretta via Cantagallo anche a velocità sostenute, mettendo in pericolo chi a piedi la percorre, soprattutto anziani. Nei prossimi mesi verrà ampliato il parcheggio Leonetto Tintori e sistemato lo spazio antistante al cimitero, ma penso che non sarà comunque sufficiente”.

La Pubblica Assistenza è a Figline dal 1903. Nel corso degli anni la sede si è ampliata ed presente il centro prelievi, tre giorni la settimana, medici specialistici e volontari che trasportano con i pulmini le persone che sono sole e hanno bisogno di fare visite. E’ prevista anche la spesa a casa. “Purtroppo mancano i volontari – dice il responsabile Pompeo Taurasi – Per questo, io che da oltre 60 anni lo faccio, lancio un appello: fatevi avanti, fare volontariato fa bene”. C’è anche la Misericordia. “La Sezione di Figline – spiega il presidente Matteo Mannelli – nasce nel 1924 per volontà dell’allora parroco di Figlie don Pietro Ori. La sezione oggi conta 300 iscritti. Abbiamo 15 confratelli adeguatamente formati che svolgono servizio socio-sanitario e di protezione civile presso la sede centrale di Prato. Nella nostra sezione sono operativi 3 ambulatori medici, dove svolgono la propria attività due medici di famiglia, gli unici presenti nel paese, e una dottoressa podologa. Inoltre, dal 1974 è presente il Gruppo Donatori di Sangue Fraters che, ad oggi, conta 30 donatori attivi”.