E’ caos nella cessione dei crediti edilizi perché il meccanismo incaglia le imprese che lo praticano. A lanciare l’allarme è Cna Toscana Centro insieme a Cna nazionale, forte di una indagine a dir poco preoccupante. Secondo lo studio effettuato dall’associazione, infatti, il blocco dei crediti edilizi mina la stabilità e mette seriamente "a rischio chiusura quasi 800 imprese della filiera costruzioni solo nell’area di Prato e Pistoia, circa 5.000 in Toscana e 33mila in tutto il Paese con una potenziale perdita di 150mila posti di lavoro in tutta la filiera delle costruzioni". Numeri da capogiro, per il quale il comparto edile di Cna Toscana Centro "chiede interventi urgenti per recuperare liquidità e sbloccare il mercato", scrivendo anche una lettera aperta ai Parlamentari perché di adoperino affinche vengano urgentemente abolite le Soa (certificazione per appalti di opere e lavori pubblici). Cna Toscana Centro e Cna nazionale hanno stimato l’impatto sulle imprese pari a 2,6 miliardi di crediti fiscali anticipati attraverso lo sconto in fattura: crediti che non è stato poi possibile recuperare per il blocco innescato dal sistema bancario e finanziario. Il risultato, come detto, sarebbe devastante. "A conferma di quanto sostenuto da Cna - si legge in un comunicato stampa - ci sono le cifre piovute dal Governo che parlano di 5 miliardi di crediti edilizi non accettati dalle banche e bloccati sulla piattaforma del fisco". Sono i presidenti delle categorie di Cna Toscana Centro interessate da questo tsunami a farsi portavoce dei timori degli addetti ai lavori: Mirko Rindi, presidente Termoidraulici, Sergio Perna, presidente Elettricisti, Riccardo Castellucci, presidente edilizia e Lorenzo Mucci, presidente Serramentisti. "Siamo di fronte ad una situazione paradossale e ad quadro normativo incerto che cambia di continuo. Per questo le banche hanno bloccato gli acquisti e oggi i crediti che attendono di essere accettati superano i 5 miliardi di euro di cui quasi il 90% riferiti a sconti in fattura o prime cessioni - dicono - . Ecco perché gran parte delle imprese dichiara di non essere più in grado di applicare gli sconti in fattura e la crisi di liquidità aumenta, mettendo a rischio i cantieri per l’impossibilità di pagare fornitori e materiali". L’opportunità del Superbonus "si sta rivelando un boomerang per la filiera delle costruzioni, perché questi interventi normativi sui bonus fiscali finiscono per produrre un grande caos nelle imprese e nei committenti".
I presidenti sottolineano che "il meccanismo della cessione e dello sconto in fattura può reggere a condizione che il bonus ricevuto nel cassetto fiscale possa essere ceduto ad un soggetto finanziario per rendere liquido il credito e sostenere le spese correnti aziendali". Cna da tempo chiede provvedimenti urgenti per restituire liquidità alle imprese. Un primo passo avanti potrebbe essere rappresentato dall’abolizione delle Soa, chiesta da Cna con una lettera aperta ai Parlamentari.