REDAZIONE PRATO

Filippo e Filippino Lippi. Un po’ di Prato a Roma

Ai Musei Capitolini prorogata al 22 settembre l’arte e la storia dei pittori pratesi

Ai Musei Capitolini prorogata al 22 settembre l’arte e la storia dei pittori pratesi

Ai Musei Capitolini prorogata al 22 settembre l’arte e la storia dei pittori pratesi

Prorogata fino al 22 settembre 2024 la mostra ‘Filippo e Filippino Lippi. Ingegno e bizzarrie nell’arte del Rinascimento’, ospitata a Roma ai Musei Capitolini nelle sale di Palazzo Caffarelli dal 15 maggio e dedicata al caso straordinario di un padre e un figlio, entrambi pittori e disegnatori di eccezionale talento. L’esposizione, a cura di Claudia La Malfa, promossa da Roma Capitale, assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata da Associazione MetaMorfosi, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, intende illustrare l’epoca d’oro del Rinascimento italiano tra Firenze e Roma.

Attraverso una selezione di dipinti, sono raccontati il talento di Fra’ Filippo Lippi (Firenze 1406-Spoleto 1469), uno degli artisti più importanti della stagione fiorentina di Cosimo de’ Medici, e quello del figlio Filippino (Prato 1457-Firenze 1504) che eredita dal padre l’ingegno e diventa l’interprete del gusto nella Roma della fine del Quattrocento.

Il progetto espositivo è frutto della collaborazione con le maggiori istituzioni culturali italiane, tra cui Galleria degli Uffizi, Accademia di Venezia, Collezione Cini di Venezia, Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Torino, Istituto Centrale per la Grafica di Roma. In mostra alcuni capolavori dell’arte di Filippo Lippi su tavola, dalla magnifica Madonna Trivulzio del Castello Sforzesco di Milano, manifesto della pittura del Lippi della quarta decade del Quattrocento, alla Madonna con angeli e committente della Collezione Cini di Venezia, in cui Lippi conia un linguaggio intimo per la devozione privata.