ELENA DURANTI
Cronaca

Filpucci, l’arte di farsi conoscere. Dopo Warhol la campagna top: "Oliviero era un artista libero"

La società di filati tra le prime a livello nazionale capì l’importanza della strategia pubblicitaria. Le foto della modella che mangiava il filo e gli altri scatti che fecero il giro d’Italia.

Un altro scatto di Toscani per la Filpucci

Un altro scatto di Toscani per la Filpucci

L’occhio fotografico di Oliviero Toscani e il suo estro nel realizzare, decenni prima, scatti attuali ancora oggi, hanno incontrato direttamente il distretto tessile di Prato in una campagna pubblicitaria dell’azienda Filpucci. Era la metà degli anni ‘80 quando il fondatore Leandro Gualtieri comprese l’importanza di comunicare all’esterno il messaggio dei propri prodotti e il loro contenuto moda. La Filpucci cominciò a collaborare con fotografi di grosso calibro e una delle prime campagne vide la partecipazione di Andy Warhol, che eseguì il ritratto di Gualtieri e anche la rocca di filato Filpucci. Poco dopo l’artista statunitense, fu la volta di Toscani.

"In quegli anni - racconta Leandro Gualtieri - la comunicazione diventò la strada nuova per espandersi e per arrivare a tutti. Non era una scommessa ma un dato di fatto e mi ricordo di Oliviero Toscani come di un professionista molto rigoroso che aveva un’idea determinata del proprio lavoro. Voleva essere libero di esprimere la sua creatività senza condizionamenti. Un approccio che ho trovato giusto".

Tra le fotografie, colorate e mai banali, della campagna di Toscani per la spa, che ha sede in via dei Tigli a Campi Bisenzio, ce n’è una ricordata più delle altre in cui la modella mangia il filo della maglia arancione che indossa e che si disfa. Sempre in quel periodo l’azienda Filpucci forniva i filati alle aziende di alta moda del “Made in Italy” come Giorgio Armani, lo stilista pratese Enrico Coveri, Gianfranco Ferrè.

Le griffe del lusso diventarono clienti del distretto tessile di Prato durante il periodo di maggiore splendore del tessile. Adesso l’azienda produttrice di filati Filpucci, fondata nel 1967, è passata dal padre Leandro Gualtieri al figlio Federico Gualtieri con il passaggio del testimone che ha coinciso con il 50esimo della ditta, nel 2017. E’ lo stesso Federico Gualtieri, presidente della società, a presentare l’ultima collezione Filpucci, lo scorso dicembre 2024: "L’anno che si sta concludendo è stato complicato, ma nonostante questo chiudiamo con una leggera crescita del fatturato. Fortunatamente le prospettive per il 2025 sono incoraggianti, c’è movimento nella fascia alta del mercato, che è quella che noi presidiamo. Anche questa nuova collezione - sottolinea - è realizzata all’80% con materiali certificati e responsabili, in linea con il lavoro che stiamo portando avanti da diversi anni. A questo aggiungiamo un alto contenuto creativo, che riusciamo a esprimere in tutte le stagioni. In particolare la nuova collezione primavera/estate è frutto di un lavoro di squadra all’interno dell’azienda che ci ha permesso di presentare qualcosa di straordinario".

Attualmente il Gruppo Filpucci conta 140 dipendenti e 45 milioni di euro di fatturato. "I principali clienti sono i brand del lusso, grazie ai filati di altissima qualità, alla proposta creativa e all’autorevolezza dell’azienda nel settore filati" conclude il presidente Gualtieri. Che questa posizione consolidata nel mercato dei super filati sia dovuta anche agli investimenti fatti in comunicazione? Oliviero Toscani e gli altri grandi artisti sarebbero d’accordo.