REDAZIONE PRATO

Fino alle 14 di oggi chiusi parchi e ciclabili

La lotta self-service contro l’allagamento: i sacchi di sabbia messi a protezione la sera prima dai residenti. Il parrucchiere di piazza Buontalenti: "Ho preso l’iniziativa e con un nastro ho chiuso io la strada al traffico".

La lotta self-service contro l’allagamento: i sacchi di sabbia messi a protezione la sera prima dai residenti. Il parrucchiere di piazza Buontalenti: "Ho preso l’iniziativa e con un nastro ho chiuso io la strada al traffico".

La lotta self-service contro l’allagamento: i sacchi di sabbia messi a protezione la sera prima dai residenti. Il parrucchiere di piazza Buontalenti: "Ho preso l’iniziativa e con un nastro ho chiuso io la strada al traffico".

PRATOUn film già visto. Sale l’intensità della pioggia ed i tombini delle fognature iniziano la loro danza, spaventando a morte i residenti ed i commercianti di una zona che il maltempo continua a flagellare ormai dal famoso 2 novembre 2023.

E’ quella di Poggio a Caiano – racchiusa fra viale Galilei, via San Francesco d’Assisi, piazza Buontalenti e via Leonardo da Vinci – che ogni volta che piove un po’ più abbondantemente del solito, finiscono con l’andare sott’acqua. Nell’alluvione del 2023 l’acqua negli scantinati arrivò anche a quasi tre metri d’altezza e le cataste di rifiuti infangati fecero bella mostra di loro per settimane prima che venissero portate via.

Ieri mattina non si è arrivati a quei livelli, ma il fiume che correva per le strade si è comunque infilato nei vani scala, nelle cantine e nei negozi, nonostante i sacchi di sabbia che, come ogni volta, erano stati messi a protezione dagli stessi residenti la sera precedente. Sì, perché quella ingaggiata da tempo dai residenti della zona è una lotta self-service contro gli eventi atmosferici, a tal punto che le strade ormai allagate ieri mattina, sono state chiuse con la fettuccina biancorossa dalle stesse persone del posto. Ed è questo che fa arrabbiare di più: quello di essere stati abbandonati a sé stessi, senza alcun aiuto da parte delle autorità preposte.

"Noi qui dobbiamo fare tutto da soli – spiega Paolo Borchi, il parrucchiere di piazza Buontalenti –, da sempre. Oggi (ieri, ndr) in particolare non abbiamo visto proprio nessuno della protezione civile e siamo stati costretti ancora una volta ad arrangiarci. Tanto che ad un certo punto ho preso l’iniziativa e con un nastro di mia proprietà ho chiuso la strada al traffico. Ad ogni passaggio di auto era infatti un problema: l’onda che si creava faceva entrare l’acqua nel mio negozio e in quello dei miei vicini, nonostante i sacchi di sabbia che vi avevo messo davanti. Non si può più andare avanti così".

I residenti della zona dopo i primi problemi, rilevati ormai molti anni fa, avevano creato un comitato per rappresentare le loro richieste ma dopo essere stati ricevuti dal sindaco ancora non si è arrivati a niente: "Come sempre, sono arrivate solo promesse. Qui però – prosegue Borchi – c’è un problema di fognature che non ricevono, come dimostrano i tombini che saltano e non servono discorsi per sistemarli ma lavori che vanno fatti con urgenza. Perché se no tutte le volte siamo alle solite. Per non parlare poi della mancata manutenzione: in questa zona siamo da sempre dimenticati da tutti. Anche i sacchi di sabbia dobbiamo andare a prenderceli da soli: ma vi sembra una cosa normale mentre tutte le strade sono già allagate?".

Per questi motivi, dopo l’alluvione del 2023 un gruppo di cittadini aveva deciso anche di ricorrere all’intervento della magistratura, presentando un esposto per ciò che era accaduto in quella occasione. "Ma da allora non abbiamo saputo più niente – afferma Borchi –. Nel frattempo però la situazione non è cambiata e per noi il danno continua ad essere anche una beffa".