Fiumi di cocaina spediti in città. Stroncato il traffico di stupefacenti. Sedici misure cautelari, sei in cella

Raffica di arresti e perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta della procura di Pistoia. La droga, venduta a 25.000 euro al chilo, serviva a rifornire gli spacciatori anche sulla piazza pratese. Sequestro da due milioni .

Fiumi di cocaina spediti in città. Stroncato il traffico di stupefacenti. Sedici misure cautelari, sei in cella

Raffica di arresti e perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta della procura di Pistoia. La droga, venduta a 25.000 euro al chilo, serviva a rifornire gli spacciatori anche sulla piazza pratese. Sequestro da due milioni .

Cocaina a fiumi, fino a trenta chili a volta, venduta a un prezzo di 25mila euro al chilo, trasportata nei vani doppiofondo delle auto, modificate nell’officina di fiducia, che preparava i carichi. La base del traffico era a Pistoia, e da qui si prendevano appuntamenti, si mandava la merce. Che poi andava a rifornire altri spacciatori, nelle piazze di altre province: a Prato, Pisa (e a Santa Croce sull’Arno), Livorno e Perugia.

È stato un duro colpo ad una vasta attività di traffico e spaccio di stupefacenti, quello messo a segno grazie alla complessa indagine condotta dagli uomini dalla Squadra Mobile di Pistoia, che ha portato, fin dall’alba di ieri, all’esecuzione di ben sedici misure cautelari, all’ultimo sequestro di quasi un chilo e mezzo di cocaina, e a quello preventivo finalizzato alla confisca di somme di denaro, per un valore complessivo di oltre due milioni di euro.

Sono questi alcuni dei numeri dell’indagine "Longbridge", partita un anno fa, nel luglio del 2023 fino a gennaio di quest’anno, sotto la direzione della Procura di Pistoia, sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, che ha permesso di scoprire un traffico di stupefacenti che avrebbe avuto come base proprio Pistoia, coinvolgendo però anche le province di Pisa, Prato, Livorno e Perugia. Ieri mattina all’alba, è scattata l’esecuzione dell’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal gip Alessandro Azzaroli, nei confronti di sedici persone. Gli indagati, di nazionalità italiana e albanese, quasi tutti residenti a Pistoia, e in due casi a Pisa e Santa Croce sull’Arno, sono accusati in concorso tra loro di traffico e detenzione di stupefacenti. A Prato c’erano i pusher al dettaglio. Sei gli arresti in carcere, cinque dei quali portati alla Dogai di Prato: si tratta di Rinald Shega, 42 anni albanese, Elmehdi Jarmouni, 31 anni, marocchino, Mihai Constantin Ungueranu 35 anni, rumeno, Marco Ciapetti, 56 anni, romano, e Rexhep Muntean (alias Rexhep Hysaj), 40 anni albanese. Nella rete sarebbe stato coinvolto anche un latitante, 40 albanese, su cui pendeva un mandato di arresto internazionale, emesso dalle autorità svizzere, per una condanna a nove anni di reclusione per spaccio di droga, cocaina e eroina, avvenuti a Lugano nel 2021. Grazie alle intercettazioni telefoniche, è emerso anche il suo coinvolgimento nel giro pistoiese, e a novembre dello scorso anno, ancora nel cuore dell’indagine, gli uomini della Mobile lo hanno rintracciato nella sua casa, arrestato e condotto nel carcere a disposizione della Corte d’Appello.

Altre quattro persone sono agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e altre sei sottoposte alla misura cautelare dell’obbligo di dimora. Nell’operazione di ieri sono stati impiegati circa 80 poliziotti tra questura e commissariati distaccati, con sette equipaggi del reparto prevenzione crimine e due unità cinofile di Firenze.

L’indagine, partita da Pistoia un anno fa, ha permesso di far luce su un’attività ben più vasta, grazie alle intercettazioni telefoniche, ambientali, e all’analisi delle telecamere di videosorveglianza. In sostanza, da quanto accertato nei mesi dagli inquirenti, la centrale operativa era a Pistoia: da qui veniva gestita l’attività di trasporto e vendita che interessava poi le altre "piazze" dello spaccio a Prato, Pisa, Livorno e Perugia. Oggi nel carcere di Prato si svolgeranno gli interrogatori di garanzia.

Martina Vacca