REDAZIONE PRATO

Fondazione Sandro Pitigliani celebra 45 anni di lotta contro i tumori a Prato

La Fondazione Sandro Pitigliani festeggia 45 anni di impegno nella ricerca oncologica e nel supporto ai pazienti a Prato.

Fondazione Pitigliani: "Prato, il nostro cuore 45 anni per i malati"

Giovannella Pitigliani Sini, presidente Fondazione, e l’avvocato Giovanni Mati

PRATO"Prato è dove tutto è iniziato, è la nostra casa e il cuore pulsante delle nostre iniziative. Senza il supporto della città, non saremmo riusciti a raggiungere questi straordinari risultati che ci fanno essere qui oggi a celebrare i 45 anni della Fondazione Sandro Pitigliani. Un grazie di cuore a tutti per aver creduto in noi e nel nostro progetto. Un sentito ringraziamento va anche a tutti gli oncologi, i ricercatori e gli psiconcologi che, con passione e dedizione, contribuiscono ogni giorno a migliorare la vita dei pazienti oncologici". Così Giovannella Pitigliani Sini, presidente della Fondazione Sandro Pitigliani per la lotta contro i tumori onlus che ieri pomeriggio nel salone consiliare ha presieduto un incontro per ’festeggiare’ i primi 45 anni della Fondazione. "Un obbligo morale – ha detto il presidente del consiglio comunale, Lorenzo Tinagli – ospitare questo evento nella sala che rappresenta tutti i cittadini. La Fondazione rappresenta Prato ed è Prato in tutto e per tutto". Nell’incontro, patrocinato dalla Regione Toscana e dal Comune, dal titolo "Oltre la cura: 45 anni insieme", è stato ripercorso il cammino nella lotta contro i tumori compiuto dalla Fondazione, nata raccogliendo le ultime volontà dell’imprenditore Sandro Pitigliani colpito dal ’male del secolo’, raccontato dalla voce di coloro che sono in prima linea dal 1979 nel sostenere la cura e la ricerca oncologica. Un momento di condivisione di un patrimonio qual è la Fondazione Pitigliani, al quale hanno partecipato Cristina Manetti, capo gabinetto della Regione Toscana, Maria Teresa Mechi, direttore ospedale Santo Stefano, il vescovo Giovanni Nerbini e un folto pubblico, tra cui erano presenti due ex sindaci Roberto Cenni e Matteo Biffoni , l’ex direttore dell’Asl Bruno Cravedi, l’avvocato Giovanni Mati, uno dei soci fondatori. La Fondazione Pitigliani nel corso degli anni, grazie al contributo di numerosi donatori cittadini, ha potuto finanziare ristrutturazioni (a partire dalla sede di via Mazzamuti) e progetti di ricerca, acquistare attrezzature all’avanguardia (tra le ultime il casco refrigerante anti caduta dei capelli per le donne in chemioterapia) e sostenute attività di prevenzione. Un esempio virtuoso di sinergia tra una Fondazione privata e la sanità pubblica consentendo ai pratesi di avere cure all’avanguardia a casa propria. Negli ultimi 20 anni la Fondazione ha donato oltre 3 milioni e 300mila euro all’ospedale: alla Fondazione si deve il Laboratorio traslazionale che avvicina ricerca e terapia e il ritorno in Italia di molti cervelli in fuga. "Siamo pronti a sostenere nei prossimi anni le nuove sfide della scienza per rendere questo male sempre più curabile, dando al contempo attenzione al benessere dei pazienti durante le cure grazie alle nuove tecnologie", ha detto Stefano Pitigliani, vicepresidente Fondazione. Lo stesso ha annunciato che "la raccolta fondi della vendita dei panettoni confluirà nell’acquisto di visori di realtà virtuale che possono essere usati dai pazienti durante i trattamenti chemioterapici per alleviare il tempo della terapia". Sono in corso test sui pazienti al Santo Stefano. Significative le testimonianze di Laura Biganzoli, direttore oncologia medica e coordinatore centro di senologia e di Luca Malorni, direttore del Laboratorio Traslazionale. Applausi ed emozione in ricordo del dottor Angelo Di Leo, scomparso nel 2021 e che nel 2003 giunse a Prato da Bruxelles insieme alla moglie Laura per guidare l’oncologia: di lui lunedì ricorreva il 61esimo compleanno, una coincidenza che ha commosso tutti i presenti. "Prato deve molto a questa realtà che ha raggiunto mete altissime nella ricerca medica – ha detto la sindaca Ilaria Bugetti – Nella Fondazione c’è dentro lo spirito di Prato, la capacità di unirsi per portare avanti un progetto concreto a favore degli altri. E ciò grazie alla passione e alla caparbietà di Giovannella Pitigliani che ha saputo trasformare un dolore familiare in una grande storia di solidarietà e di sostegno alla ricerca, e grazie alle altissime professionalità che la Fondazione è riuscita a conquistare e sostenere".

Sara Bessi