Laura Natoli
Cronaca

Organici in affanno. Forze dell’ordine, giustizia e Dogaia: i conti non tornano

Il procuratore ha riportato l’attenzione sulle difficoltà legate alla mancanza di personale. La polizia non raggiunge mai le 300 unità previste, il tribunale ha una scopertura del 50%. E tre pm andranno via

Organici in affanno. Forze dell’ordine, giustizia e Dogaia: i conti non tornano

Prato, 24 marzo 2025 – Organici di forze di polizia e di nel comparto giustizia che fanno acqua da tutte le parti. Non una novità per Prato dove, da anni, il tribunale, la Questura, il comando dei carabinieri e della Guardia di finanza ma anche la polizia penitenziaria alla Dogaia, fanno i conti con forze ridotte all’osso, incapaci – loro malgrado – di far fronte a tutte le richieste che arrivano dal territorio. E come fatto in precedenza, il procuratore Luca Tescaroli ha voluto riportare l’attenzione sul tema a margine della conferenza stampa nella quale sono stati presentati i risultati delle indagini sull’esplosione al deposito di Calenzano (di cui il tribunale è competente territorialmente). L’indagine è stata complessa e svolta in tempi record (cento giorni) in quanto il procuratore ha voluto trattare con la massima urgente un caso “drammatico”, ma ha mostrato la “fragilità” del tribunale sotto il profilo della pianta organica. “I gip sono solo tre e sono in grave affanno”, ha spiegato Tescaroli durante la conferenza stampa. Uno sarà impegnato con l’incidente probatorio di Calenzano e quindi sarà “caricato” di un lavoro aggiuntivo. La procura ha otto pm sui nove previsti: di questi tre presto saranno trasferiti e di sostituzioni nessuno ne parla. Da dopo l’estate i collegi dei giudici sono passati da tre a uno solo per il pensionamento e il trasferimento di diversi magistrati. Non se la passa meglio il settore amministrativo del tribunale, senza il quale è impossibile fare i processi. L’organico raggiunge da anni una scopertura del 50%, come più volte denunciato da Walter Vizzini, segretario della Fp Cgil, mentre per gli ufficiali giudiziari siamo al 70% (presenti solo 8 sui 21 previsti). La situazione dei cancellieri è drammatica: uno presente sui 10 previsti.

Tescaroli ha anche puntato il dito sugli organici delle forze di polizia che considera numericamente “inadeguati” al territorio pratese. Di recente, grazie agli appelli, sono arrivati sei nuovi agenti alla squadra mobile, sette finanzieri e nove carabinieri. Numeri, però, insignificanti rispetto alla domanda. Emblematico è stato il caso dei carabinieri inviati in Toscana di recente: 79 a Firenze e 35 ad Arezzo. A Prato le briciole. La Questura, invece, ha visto, a novembre, l’inserimento di 16 agenti, molti dei quali destinati ad andare via nel giro di pochi mesi, come ha sostenuto Giuseppe Crupi, segretario generale regionale del Siap. Crupi, a novembre, spiegò che la Questura per “fascia strutturale dipartimentale prevede un organico di risorse umane fino a 300 unità”. In realtà le unità presenti sono circa 250 e negli anni la Questura non è mai arrivata a 300, al massimo ha toccato il tetto di 280 agenti. Alcuni reparti poi, come la Stradale, deve fare i conti con una scopertura di organico che arriva al 30%. Numeri esigui per una città di quasi 200.000 abitanti.

Un discorso a parte lo merita la Dogaia le cui difficoltà sono sotto gli occhi di tutti: disordini e carenze strutturali mettono in ginocchio la casa circondariale di Maliseti che ospita circa 600 detenuti, molti considerati di “difficile gestione”. L’organico degli agenti della polizia penitenziaria è sotto organico del 70%, quello dei sottufficiali del 78%. Di recente sono stati inviati 36 nuovi agenti ma 26 erano in partenza e quindi il saldo è di appena 10 agenti in più. Per non parlare della mancanza del direttore responsabile e di un comandante titolare fisso. Richieste che i sindacati avanzano da tempo ma senza ottenere risposte.

Vale la pena ricordare che a Prato l’ufficio decreti ingiuntivi al giudice di pace è rimasto chiuso un anno perché non c’era personale (unico caso in Italia). Sarebbe impensabile arrivare a chiudere tribunale, Questura o carcere.