Foto e ricordi, il cuore nel fango. Il libro che racconta l’alluvione

Presentato a Vernio il volume di Filomena Vulcano: la tragedia, il lavoro immane, gli angeli e la ripartenza .

Foto e ricordi, il cuore nel fango. Il libro che racconta l’alluvione

Presentato a Vernio il volume di Filomena Vulcano: la tragedia, il lavoro immane, gli angeli e la ripartenza .

A distanza di nove mesi dall’alluvione, arriva la prima testimonianza fotografica che ritrae lo scempio avvenuto in Val di Bisenzio, documentato in un volume con testi e oltre 200 scatti di Filomena Vulcano, verniotta appassionata di fotografia che ha voluto pubblicare le immagini che in un primo momento non erano destinate alla diffusione. Il volume, "Cuore nel fango", è stato presentato in anteprima ad Apriti Chiostro, la rassegna estiva del Comune di Vernio, davanti ad un pubblico numeroso e commosso. Il libro racconta i giorni dal diluvio e al primo ritorno alla normalità – anche se quest’ultimo resta un traguardo lontano, in Val di Bisenzio, dove ancora ci sono famiglie che non riescono ad arrivare a casa – grazie a immagini che si susseguono in ordine temporale, dall’acqua che scorre e inonda le auto ai semplici oggetti di vita domestica immersi nel fango, ai volti, infangati, dei tanti volontari che in quei giorni hanno aiutato a ripulire. Immagini che sembrano passate al filtro "seppia" mentre in realtà è solo effetto del tanto fango di quei giorni: il marrone chiaro viene interrotto da rocche di filati coi colori alla moda, delle pezze di stoffa sfuggite agli stanzoni aperti dall’acqua, da un pacco di bigodini che l’ondata ha strappato dai cassetti di un comò e poi dalle magliette dei giovani, armati di scope e vanghe, che da tutta la Toscana e anche da altre regioni sono arrivati a novembre per supportare la popolazione valbisentina. La raccolta - stampata col supporto di qualche sponsor, appoggiata dal foto club Il Primo terzo e disponibile per ora alla cartoleria Picchioni di Mercatale di Vernio - è suddiviso in quattro capitoli introdotti da testi scritti dalla stessa fotografa: Notte della tragedia, Distruzione, Angeli e Ripartenza.

"La sera del 2 novembre 2023 – scrive la Vulcano in apertura del primo capitolo - ero al lavoro, in una delle tante aziende tessili che nella nostra provincia producono filati di alta qualità; mi fu concesso di andar via in anticipo rispetto all’orario stabilito perché una pioggia violenta, continua, angosciante, si abbatteva ormai da ore sul nostro territorio ed io, dovendo fare molti chilometri per raggiungere casa, rischiavo di non riuscirlo a fare". Filomena Vulcano ricorda ogni attimo di quella tragica notte. "Salii in auto e cominciai a macinare chilometri, ma più andavo avanti, più diventava difficile proseguire il mio viaggio e fu allora che mi colse, inarrestabile, la piena. Cercavo di spingere quel veicolo, improvvisamente divenuto insignificante, nel tentativo di fendere quella massa di acqua, che arrivava ormai all’altezza del finestrino, pregavo che il motore non si spegnesse, speravo che la corrente non mi trascinasse via, preda di un terrore ancora oggi difficile da raccontare". Ricordi comuni a tante altre persone che quella notte trovarono alloggio da amici e parenti.

Poi arriva l’idea di immortalare quei momenti. La fotografa viene così accolta in tante aziende messe in ginocchio dall’alluvione, sentendosi quasi in colpa per essere "armata" di sola macchina fotografica di fronte ad un esercito che spalava il fango. "L’accoglienza delle aziende è stata incredibile – spiega Vulcano, che nel capitolo dedicato agli Angeli si sofferma sull’impegno mostrato da tanti ragazzi "con la pala in mano al posto del solito telefonino" – come l’interessamento di tanti giovani che mi hanno ringraziato per quello che facevo e mi hanno chiesto di avere le foto. Un gruppo di loro – conclude – mi ha lasciato il numero di telefono scritto su un fazzoletto di carta sul parabrezza dell’auto: li ho contattati soltanto ora e hanno interrotto le ferie per venire alla presentazione del libro. Mi ha dato una gioia immensa".

Claudia Iozzelli