"La frana a monte della 325 tra Vernio e Castiglion de’ Pepoli è come un antipasto (amaro) di quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi autunnali. Già questa interruzione crea non pochi disagi ai dipendenti che vengono da oltre il confine toscano. Non nascondiamo di aver tremato in questi giorni a fronte di pioggia e allerte. Siamo molto preoccupati perché, se oltre che a monte si verificasse una frana a metà della strada regionale o più in basso, saremo allo stesso punto del marzo scorso". La voce è degli imprenditori della Valbisenzio che, a distanza di sette mesi dalla frana in località Le Coste-Camino, lamentano una scarsa progettualità a breve termine con cui determinare una viabilità alternativa.
Moreno Vignolini, titolare della Ritorcitura Vignolini a Vaiano e presidente della Federazione Moda nazionale di Confartigianato, non nasconde ormai da tempo la sua amarezza per la piega che ha preso la riorganizzazione della viabilità in Vallata. "Non vedo questa forte pathos nel cercare soluzione né da parte delle amministrazioni locali né da parte della Provincia di Prato: dopo quanto accaduto tra Vernio e Castiglion de’ Pepoli, è arrivato il momento, anche se tardi, di mettersi tutti a sedere, confrontarsi, andare in Regione e sentire a quale punto è l’iter. Non escludo neppure che si debba alzare il tiro, puntando a richiedere l’intervento del Governo". Vignolini sfata anche quella che viene considerata come la prima ipotesi percorribile "di dedicarsi a realizzare il collegamento con Barberino. Il distretto tessile in realtà ha bisogno del collegamento verso ovest, verso le zone produttive, senza necessità di fare un giro che comprende anche l’ingresso in autostrada". Vignolini ribadisce che "i tecnici debbono ascoltare le esigenze del distretto produttivo e del territorio. Non possono pensare di arrivare qua e di far calare dall’alto piani senza verificarne l’effettiva necessità". Intanto pare che un primo step sulle urgenze della 325 con le amministrazioni comunali e le associazioni di categoria sia previsto per la prossima settimana.
"La frana di Castiglione è un’avvisaglia da non sottovalutare – commenta Matteo Santi di Beste – A primavera ci siamo lasciati con alle spalle una frana sistemata in modo provvisorio in attesa di una progettazione che determini una viabilità alternativa. Purtroppo ci ritroviamo alle porte con i mesi peggiori dal punto di vista meteorologico senza un progetto, senza una viabilità alternativa e senza aver affidato incarico della progettazione". Niente di niente a fronte di tanti impegni presi da parte degli amministratori. "Aspettiamo che la Regione dia un incarico di progettazione alla portata dell’opera. Il presidente Giani si era detto disponibile ad esplorare la possibilità della galleria provvisoria. Però pare che tutto sia finito nel dimenticatoio". Una preoccupazione comprensibile perché "la Vallata con le note difficoltà del lavoro non può permettersi di rimanere ancora una volta isolata".
Sara Bessi