Sospiro di sollievo per le quaranta persone minacciata dalla frana di Javello. Sono rientrate ieri mattina 17 delle 18 famiglie evacuate ieri in via precauzionale, in via della Gualchiera a seguito di una frana che si è staccata dalla montagna che sovrasta via di Javello a Montemurlo.
Una famiglia, invece, che abita nella casa più prossima alla frana, rimarrà ancora fuori dall’abitazione in attesa di ulteriori accertamenti sul movimento fdella montagna. Resteranno chiusi fino a lunedì 4 marzo il centro sportivo del Carbonizzo e il centro culturale della Gualchiera.
Ieri mattina il sindaco Simone Calamai ha fatto un nuovo sopralluogo al quale hanno partecipato i coordinatori comunali di protezione civile, i vigili del fuoco, il geologo Andrea Fiaschi e i carabinieri forestali: "Per fortuna è stato accertato che il movimento franoso è superficiale e le prime verifiche hanno dato rassicurazioni per quello che è il rientro delle 17 famiglie che stanno un po’ più distanti dal versante franato. La situazione richiede naturalmente un monitoraggio continuo e verifiche ancora più puntuali, per questo ho firmato l’ordinanza con la quale persiste l’obbligo di evacuazione per una famiglie e la chiusura del centro sportivo Il Carbonizzo, del teatro comunale La Gualchiera e la via di Javello", spiega il sindaco Simone Calamai. Il Comune di Montemurlo ha già contattato i proprietari privati del versante franato, affinché provvedano alla messa in sicurezza. " Attraverso gli accertamenti di questa mattina, abbiamo potuto verificare che la situazione ci permette di garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica. Dunque, abbiamo già fatto rientrare a casa la maggioranza delle famiglie". Sul posto erano presenti anche i carabinieri forestali che hanno confermato al sindaco Calamai la regolarità del taglio del bosco sul versante interessato dalla frana, un taglio che è stato eseguito secondo le normative del regolamento forestale regionale. Il sindaco Calamai, insieme al geologo Andrea Fiaschi, è salito fin sul crinale della montagna interessata dalla frana per verificare in prima persona la situazione: "La frana è stata causata dalle piogge torrenziali di questi ultimi due giorni ed ha interessato lo strato superficiale della montagna – spiega il geologo Fiaschi -. Le caratteristiche di questa formazione geologica presentano al suo interno grossi massi di calcare che rotolano insieme alla coltre di spessore modesto che si allenta per le piogge e si liquefa. I sassi costituiscono dunque un pericolo".
Per il geologo il territorio interessato dalla frana è stato gestito negli anni in maniera equilibrata: "Gli Appennini, a cui appartiene anche questo versante franoso, sono una catena montuosa giovane con terreni non consolidati. Purtroppo questi problemi sono causati dal cambiamento climatico e dalla tipologia di piogge di forte intensità che influisce su un territorio già fragile".
Silvia Bini