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Francesca Bertini, la prima diva L’attrice pratese regina del muto

Nacque nel gennaio 1892. Diventò l’eroina del pubblico italiano e girò più di cento film in pochi anni. Fu corteggiata da Hollywood e rifiutò un milione di dollari. Poi lasciò il cinema e sposò un banchiere

Nel gennaio 1892, il giorno 5, nasceva a Prato in un luogo imprecisato e mai scoperto, Elena Seracini Vitiello: un nome e due cognomi che non dicono nulla. Sarà però il suo nome d’arte a garantirle per sempre un posto al sole nella storia del cinema. Nei primi del Novecento la giovane Elena si trasformerà in Francesca Bertini, la prima grande diva del cinema, la più grande star del cinema muto italiano che si stava imponendo proprio in quegli anni. Il cinema era stato inventato da poco (ufficialmente nel 1895) ma già pochi anni dopo l’arte del grande schermo si è era trasformata in una vera e propria industria con una serie di case di produzione attive in tutta Italia. Un’industria che individuò subito nella giovane attrice pratese la sua prima eroina capace di riempire le sale, di far sognare e commuovere gli spettatori.

Figlia adottiva di un trovarobe napoletano (Arturo Vitiello) e di una attrice di prosa fiorentina (Adelaide Frataglioni) chissà che non fosse lontana parente di quel maestro Seracini, compositore pratese vincitore della prima edizione del festival di Sanremo con la sua mitica canzone "Grazie dei fiori".

Elena Francesca cresce a Prato per poi trasferirsi presto a Napoli, entrando subito in contatto con il mondo del teatro grazie all’incontro con il maestro Edoardo Scarpetta. Il cinema la catturerà subito, fin dalla sua prima partecipazione in "La dea del mare" del 1908. A seguire ecco "Il trovatore" che ne confermerà il talento, con la sua consacrazione nel 1915 grazie ad "Assunta Spina". Da quel momento Francesca Bertini è inarrestabile, tanto da girare oltre cento film nel giro di pochi anni. Un dramma dietro l’altro, spesso della durata di dieci o quindici minuti dove la diva Francesca trasmette tutto il pathos necessario per arrivare al cuore dello spettatore, mettendo in ombra la nemica amatissima Lyda Borelli,famosa per "attaccarsi" ad ogni tenda di qualsiasi stanza per aumentare la tensione delle vicende raccontate. Determinante il rapporto di collaborazione dell’allora più importante regista del muto, Roberto Roberti, ovvero padre di Sergio Leone. Bertini e Roberti, coppia collaudata che girerà tanti film di successo come "La fanciulla di Amalfi", "La donna nuda", "La principessa Giorgio", "Amore di donna" e tanti altri. All’apice del successo Francesca Bertini fu corteggiata anche da Hollywood e rifiutò un milione di dollari che le era stato offerto dalla Twenty Century Fox (negli anni Venti). Preferì invece sposarsi con il banchiere svizzero Alfred Cartier e abbandonare il cinema.

Federico Berti