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Cronaca

Francesco Nuti, l’attore Pecci lo interpretò sul palco: “Dopo tanti anni ce lo immaginavamo immortale”

L’attore ha portato in scena proprio Francesco Nuti. “Ora che non c’è più, vorrei tanto che si continui a raccontare la sua vita. Insieme a Verdone e Troisi è stato tra i più grandi della commedia”

Nicola Pecci in scena nei panni di Nuti

Nicola Pecci in scena nei panni di Nuti

Prato, 12 giugno 2023 - “Un fulmine a ciel sereno. Ho avuto la triste notizia dal regista Valerio Groppa. Francesco era malato dal 2006. Dopo tutti questi anni, pareva quasi che fosse immortale. La speranza è che adesso venga ricordato un po’ meglio. Perché il suo valore era altissimo”. A dirlo è Nicola Pecci, l’attore che ha portato in scena proprio Francesco Nuti con "Andata, caduta e ritorno”.

“Lo spettacolo nasce nel 2014 proprio con il regista Valerio Groppa insieme a Giovanni Nuti e allo stesso Francesco, che nonostante le sue condizioni di salute volle partecipare attivamente alle prove, visto che abitava ancora a Prato - ricorda Pecci -. Ci dava il suo consenso ed era felice dello spettacolo, di cui addirittura volle mettere la locandina nella sua camera. Per me, una grandissima gioia. E poi non scorderò mai le due repliche al Metastasio: lui volle esser presente e durante la prima venne addirittura portato sul palco. Fu molto emozionante: tutti ridevano e piangevano allo stesso tempo”.

Pecci non scorderà mai quel “teatro strapieno, con tutte le autorità presenti”. “Per un pratese come me, un onore ed un piacere - aggiunge Pecci -. Per me, Francesco Nuti era davvero un mito. Purtroppo, era stato un po’ dimenticato e noi nel nostro piccolo siamo stati in giro per l’Italia a raccontare la sua storia. Speriamo di poterlo fare ancora. Come diceva lui: “La mia storia non finirà mai, perché una storia non finisce mai se c’è qualcuno che la ricordo e qualcuno disposto ad ascoltarla’”. Erano proprio queste parole a chiudere lo spettacolo.

Pecci, prima del Covid, era stato più volte a trovare Nuti. “E quel sorriso c’era sempre - ricorda -. Lui si illuminava quando gli parlavamo di Prato. Ora che non c’è più, vorrei tanto che si continui a raccontare la sua vita. Insieme a Verdone e Troisi è stato tra i più grandi della commedia. Lo raccontano i numeri e soprattutto l’affetto immutato del pubblico”.