
Marco Cecchinato il tennista indagato dalla procura di Palermo
Prato, 20 dicembre 2016 - La polizia, su disposizione della Procura della Repubblica di Palermo, ha dato esecuzione a diversi decreti di perquisizione locale, informatica e di sequestro, con contestuale informazione di garanzia a carico di diversi soggetti, indagati per il reato di frode sportiva relativa ad incontri tennistici disputati in Italia e all’estero. I provvedimenti di perquisizione – che si sono svolti ieri all’alba – ed effettuati dagli investigatori della squadra mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti, hanno riguardato non solo Palermo ma anche Milano, Firenze e Carmignano dove gli agenti palermitani hanno operato con la collaborazione dei colleghi delle squadre mobili locali. Tra gli indagati figurano alcuni tennisti palermitani.
Le indagini, condotte dalla sezione anticorruzione della squadra mobile di Palermo, sono coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Dario Scaletta e Francesca Dessì. L’inchiesta sulle frodi sportive parte dal caso di Marco Checchinato (23 anni) il tennista palermitano, squalificato dalla Federtennis nel 2015 ma riabilitato nei giorni scorsi dal colelgio di garanzia del Coni. Oltre a Cecchinato l’avviso di garanzia è stato notificato Riccardo Accardi. Gli inquirenti sostengono di avere notato flussi di scommesse anomali sull’incontro relativo al torneo di Mohammedia, disputato in ottobre in Marocco, tra Marco Cecchinato e il polacco Majchrzak.
Da questo incontro si sono accesi i riflettori su una serie di tornei che si giocano tra la Polonia e la Russia e sui quali di solito non c’e un grande giro di scommesse. Un giro che si sospetta milionario. Lo scorso 14 dicembre era stato accolto il ricorso di Cecchinato che era stato squalificato dalla Federtennis, ottenendo il via libera a tornare in campo. Dopo la sessione di udienze a Sezione Unite del Collegio di Garanzia Coni, era stata decretata l’estinzione del procedimento disciplinare a carico del tennista siciliano. La Corte d’Appello Federale della Fit aveva già ridotto da 18 a 12 mesi la squalifica inflittagli, dimezzando la sanzione pecuniaria da 40.000 euro a 20.000 euro.
In primo grado il Tribunale aveva condannato Cecchinato per aver alterato, al fine di ottenere guadagni illeciti, alcuni match. Adesso il nuovo filone di indagini che sta interessando anche diverse città italiane.