
Il feretro di Coppini portato a spalla in chiesa
Prato, 2 marzo 2020 - Nessuna chiamata per lo scambio del segno della pace. Acquasantiere vuote. E comunione distribuita in mano, al funerale di Furio Coppini, in ossequio alle norme sul coronavirus. La sola raccomandazione delle autorità sanitarie che non è stata rispettata durante la funzione era quella di tenersi lontani almeno un metro dal proprio vicino.
Impossibile, perché la chiesa era affollatissima. Stretti gli uni agli altri, gomito a gomito. Folla commossa, per il saluto all'imprenditore del ramo spedizioni scomparso all'età di 75 anni non ancora compiuti, venerdì 29 febbraio all'ora di cena. La moglie Maria, rincasando, lo trovò senza vita sul divano del salotto, la tv accesa.
Coppini, sportivo ancora attivo, età apparente almeno di un decennio inferiore a quella anagrafica, è stato salutato da una fetta di città. Nella chiesa di San Domenico, di fronte a quello che fu il ristorante del nonno Livio, del padre Enzo, dello zio Lido, il feretro è giunto alla testa di un corteo, portato a spalla dagli amici. Nelle prime file, l'ex calciatore della Lazio e della Nazionale Bernardo Corradi e la moglie, la conduttrice televisiva e showgirl Elena Santarelli.
Bernardo Corradi è fratello di Iacopo, uno dei generi dello scomparso. Al termine della funzione Maria Azzini, figlia della sorella di Coppini, rientrata di fretta da New York dove lavora, ha letto un originale ricordo del "fantastico zio", per lei "fonte di ispirazione" e punto di riferimento per la vita. "A 16 anni - ha detto - avessi potuto, avrei affisso il tuo poster in camera".
Sul filo dei parallelo con i personaggi di carisma collettivo, Maria ha provato a dare un perché a quella morte così improvvisa e in anticipo su ogni razionale previsione. "Lassù - ha detto - sapevano che non eri adatto ad invecchiare. E te ne sei andato nel pieno della vita, come le rockstar che ci lasciano presto, perché nessuno abbia a sentirsi sazio delle loro canzoni". La città perde un protagonista concreto e garbato. In una parola: "civile", come lo ha definito la nipote.