Futuro Multiutility. La gara dell’acqua spacca la provincia. Prato vince in solitaria

L’assemblea dei soci vota il piano di sviluppo della holding. Montemurlo, Vaiano, Cantagallo, Carmignano e Poggio a Caiano . si schierano contro il documento presentato dal Comune pratese.

Futuro Multiutility. La gara dell’acqua spacca la provincia. Prato vince in solitaria

Francesca Vivarelli

PRATO

Tre documenti espressione di tre correnti politiche, che ieri mattina si sono incontrate e scontate nella sede di Estra per l’assemblea dei soci di Alia Multiutility. In gioco c’è il futuro della holding di acqua, rifiuti e energia che segnerà il destino dei servizi toscani nei prossimi anni. Tre documenti che riassumono posizioni diverse: il documento sostenuto dal sindaco di Sesto Fiorentino contrario alla privatizzazione dell’acqua, il documento del sindaco di Pistoia a tutela dei lavoratori (poi assorbito dal piano che è stato approvato) e il più corposo documento che sintetizza le posizioni di Firenze, Prato e Empoli, passato con larga maggioranza (oltre l’80%), ma non senza sorprese.

A giudicare dal risultato del voto l’incontro con i sindaci della provincia pratese all’alba dell’assemblea dei soci di Alia Multiutility non ha prodotto gli esisti sperati. O almeno non per tutti. Se la posizione di Guglielmo Bongiorno sindaco di Cantagallo e portabandiera insieme al sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, del documento alternativo a quello della compagine trainata da Prato, Firenze e Empoli, era palese fin dal primo minuto di gioco, il voto del Comune di Montemurlo guidato da Simone Calamai attuale presidente della Provincia, ha lasciato spiazzati più di uno. Sicuramente a non gradire la scelta del primo cittadino montemurlese è stata l’amministrazione di Prato visto che Montemurlo, tra i comuni più importanti della provincia e con il maggior numero di quote societarie, ha rimandato al mittente il documento proposto proprio dalla collega Ilaria Bugetti. No al piano presentato da Prato, Firenze e Empoli, astenuto su quello di Sesto Fiorentino. Uno smacco inatteso che probabilmente nei prossimi giorni contribuirà a riaccendere qualche fibrillazione in casa Pd. Del resto la Multiutility di fibrillazioni ne ha portate eccome: dalla quotazione in Borsa alla gara dell’acqua è stato uno scontro acceso.

"Volevamo arrivare ad un lavoro unitario, condiviso e ad un documento di sintesi tra le varie parti - spiega il sindaco Simone Calamai -. Purtroppo c’è stata una forzatura su una discussione ampia che non necessitava di avere questo tipo di modalità". La quadra soprattutto sulla gestione dell’acqua non è stata trovata: "Non ci interessa fare ripicche ma trovare soluzioni. Abbiamo cercato di tenere una posizione neutra per far passare il messaggio che sarebbe stato possibile arrivare all’unitarietà. Il Comune di Montemurlo ha sempre espresso chiaramente la propria posizione sulla gestione dell’acqua: per noi si deve andare verso un servizio idrico integrato con una società a capitale interamente pubblico".

In soldoni nessun comune della provincia tranne Vernio guidato dalla sindaca Maria Lucarini, ha votato a favore del piano sostenuto da Prato. Contrari i comuni di centrosinistra Montemurlo, Cantagallo, Carmignano e Vaiano. Contrario anche Poggio a Caiano che in fase di voto ha commesso un errore, ma nell’intento avrebbe voluto sostenere la mozione presentata dal sindaco di centrodestra di Pistoia Alessandro Tomasi.

"In linea di principio sono d’accordo con la creazione di una holding dei servizi, ma non con le modalità con le quali sta avvenendo adesso", commenta il sindaco di Poggio a Caiano, Riccardo Palandri. "Non si respira un bel clima anche alla luce delle ultime dimissioni (del cfo della holding Demetrio Mauro da ad di Estra Energie e poi dell’amministratore delegato di Alia Multiutility, Alberto Irace, da direttore generale di Estra ndr) e non è chiaro quali forme di finanziamento alternative alla Borsa si intendano percorrere: appoggiarsi alle banche? Non so se sia la strada migliore".

A mettere d’accordo sul no al piano Bugetti, i sindaci di Cantagallo, Guglielmo Bongiorno, e la sindaca di Vaiano, Francesca Vivarelli, è la scelta di andare subito a gara per la gestione dell’acqua e la quotazione in Borsa che è stata accantonata, ma non definitivamente: due punti che hanno convinto i Comuni dell’area pratese a schierarsi contro il piano di sviluppo proposto tra gli altri anche da Prato. "Siamo soddisfatti dell’apertura a valutare proposte alternative alla Borsa, ma non basta. Avremo voluto che ci fosse un no definitivo come sembrava nei giorni scorsi, ma così non è stato", dichiarano Bongiono e Vivarelli. "Anche la scelta di imporre la gara dell’acqua non ci trova d’accordo, abbiamo un mandato politico che va rispettato: siamo fortemente convinti che l’acqua sia un bene che deve restare pubblico anche in seguito al referendum del 2011 che non può essere ignorato".

Silvia Bini