REDAZIONE PRATO

Garden Party. Al Metastasio la Compagnie

Da giovedì a domenica lo spettacolo che irride la stupidità dei cliché e dei comportamenti umani .

Al. Metastasio dalla Francia arriva l’irriverente Compagnie N°8 di Alexandre Pavlata con Garden Party, un lavoro dal profumo felliniano, romantico e oltraggioso

Al. Metastasio dalla Francia arriva l’irriverente Compagnie N°8 di Alexandre Pavlata con Garden Party, un lavoro dal profumo felliniano, romantico e oltraggioso

Da giovedì a domenica al Teatro Metastasio dalla Francia arriva l’irriverente Compagnie N°8 di Alexandre Pavlata con Garden Party, un lavoro dal profumo felliniano, romantico e oltraggioso che racconta con sarcasmo e ferocia la decadenza della borghesia combinando i codici della danza, del mimo, dell’opera e del circo, uno spettacolo internazionale che il Metastasio ospita a Prato in collaborazione con Gruppo Colle (spettacoli feriali 20.45, sabato 19.30, domenica 16.30).

Sul palco un gruppo di attori e attrici, cantanti e ballerini giocano con il cliché della vita aristocratica costruita su false arie, dando vita a un party parigino in cui a un certo punto si accende la miccia della follia, trasformandolo in una parata clownesca e burlesca di scoppiettante vivacità e di incredibile raffinatezza. Tra caccia, lezione di savoir vivre, danza medievale e aria di opera, la favolosa emerita casta dell’aristocrazia francese mostra il meglio e il peggio di sé, continuando sempre a riprodurre il proprio mondo sociale, i codici, la vita lussuosa, i campi da golf, la degustazione di vini, le corse di cavalli e le tradizioni della caccia alla volpe... Garden Party è una sorta di sociologia del superfluo.

La compagnia è nota per trattare i temi d’attualità con sarcasmo e ferocia, ma allo stesso tempo miscelando poesia e sogni. "Volevamo giocare con il cliché della vita aristocratica – dicono le note di regia –, costruita su arie false, su apparenze, codici, dove l’estetismo può dare libero sfogo alla nostra immaginazione. Ma come si fa a prendere in giro una casta che pratica l’autoironia? Come si può parlare di una casta intoccabile?". La Compagnie N°8 traccia un parallelo con la civiltà e la cultura occidentale: "Non siamo forse tutti un po’ borghesi? Felici nelle nostre case, nella nostra vita, nel nostro lavoro? Paura dei cambiamenti? Di correre rischi?", sono le domande che affiorano durante lo spettacolo, un cabaret caleidoscopico di comportamenti umani, fatto di cortesia, etichetta, rituali sociali, piccoli giochi crudeli, grandi momenti di solitudine ma, soprattutto, una passione per la stupidità umana, che non conosce né i ricchi né i poveri.