Anna Beltrame
Cronaca

De André, il ‘Garibaldi’ ricorda lo storico primo concerto alla Bussola di Focette

Sabato sul palco la tribute band Via del campo con la stessa scaletta del 15 marzo 1975. Ospite il nipote del patron Bernardini, che con l’aiuto di Mina lo convinse ad esibirsi

Un’immagine storica di Fabrizio De André alla Bussola in Versilia, il 15 marzo 1975

Un’immagine storica di Fabrizio De André alla Bussola in Versilia, il 15 marzo 1975

Prato, 11 marzo 2025 – Seduto in mezzo ai vostri arrivederci, mi sentivo meno stanco di voi. Ero molto meno stanco di voi. Fabrizio De André cantò anche Amico fragile, una delle sue canzoni più belle, tra le mille belle canzoni che ha scritto, la sera del 15 marzo 1975 alla Bussola. Fu un concerto indimenticabile, perché fu il primo per lui davanti a un vero pubblico. Per ricordare quell’evento nel leggendario locale della Versilia, per ricordare Faber, esattamente 50 anni dopo, sabato 15 marzo ci sarà un concerto al Garibaldi, dal titolo Seduto in mezzo ai vostri arrivederci.

Sul palco dalle 21 i Via del Campo, tra le migliori tribute band di Faber, e un ospite speciale: Marco Bernardini, giornalista e nipote di Sergio, il patron della Bussola di Focette che riuscì nell’impresa di far esibire per la prima volta il cantautore poeta.Non fu semplice convincerlo. Sergio Bernardini lo corteggiò a lungo e decisiva fu una cena a tre, con Mina che lo rassicurò e lo convinse a provare. Ma quella sera di marzo De André entrò in crisi. Erano i tempi delle violenze di piazza e lui aveva da poco pubblicato Storia un impiegato, il suo album più esplicitamente politico. Il biglietto del concerto costava 10mila lire e La Bussola veniva considerata il "tempio della borghesia".

A farlo salire quasi a forza sul palco allo scoccare della mezzanotte fu il regista Marco Ferreri, suo grande amico. In sala c’erano ad aspettarlo il fratello Mauro e tanti amici come Gino Paoli, Paolo Villaggio, Lino Toffolo e Francesco De Gregori, che allora aveva 25 anni. "Si sedette su una sedia e iniziò a scherzare sulle parole de La cattiva strada", ricorda Marco Bernardini. Adesso è meglio, adesso è giusto, giusto, è giusto che io vada. Ma la prima fu la Canzone dell’amore perduto: "Dopo un minuto il pubblico era ipnotizzato". Inizierà con i versi dell’amore perduto anche il concerto di sabato sera al Garibaldi. La scaletta sarà la stessa di quella notte di marzo in Versilia: un pezzo di storia della Musica italiana.