Gatte randagie nel cantiere edile: "Allarme cucciolate: aiutateci"

L’sos di due volontarie: "In due settimane nati 12 cuccioli. Vanno sterilizzate, ma siamo lasciate sole"

Gatte randagie nel cantiere edile: "Allarme cucciolate: aiutateci"

Una delle gatte dentro il cantiere

Ancora tanti gattini cercano una famiglia che li accolga, a La Briglia, dove almeno un paio di gatte sfornano cucciolate a ripetizione, per la disperazione di due volontarie, che sfamano madri e figli e via via trovano loro casa. "Non si può andare avanti così", ci spiega una delle signore, che preferisce essere identificata dalle iniziali, D.L.. Lei ha già cani e gatti a casa e non riesce a non pensare a quei miagolii di bocche affamate sotto le finestre. "Dobbiamo in tutti i modi far sterilizzare le due gatte, altrimenti non riusciamo più a contenere la situazione", aggiunge.

D.L. si è rivolta al nostro giornale come ultima spiaggia, dopo aver provato a sentire associazioni e istituzioni. "Abbiamo provato a sentire il Comune – prosegue la signora –, la Polizia Municipale, le associazioni di volontariato che si occupano dei gatti e delle colonie, abbiamo perfino chiamato il gattile della Bogaia, dove ci è stato detto che non prendevano più gatti perché erano pieni. Se queste gatte non vengono sterilizzate e dalle cucciolate nasceranno femmine si arriverà ad un numero altissimo di gatti randagi qui a La Briglia e non tutti amano i gatti". Tutti questi gattini vengono partoriti in un cantiere edile, nella strada principale della frazione di Vaiano.

"Cosa accadrà poi quando il cantiere chiuderà? – si chiede una delle volontarie – Dove troveranno riparo i gatti? E soprattutto, per quanto tempo ancora riusciremo a trovare casa ai nuovi nati?". Una risposta è arrivata alla redazione da parte della Polizia Municipale, che spiega che è il dipartimento di Prevenzione della Asl che si occupa di queste situazioni. Una delle signore che si prende cura dei gatti ha quindi provato a contattare il numero della Asl indicato dalla Municipale.

"Mi hanno detto di chiamare Firenze – spiega la signora -. Ho chiamato una decina di volte, senza riuscire a parlare con nessuno, quindi ho richiamato Prato, ma o cade la linea o è occupato o non rispondono". Cinque sono i gattini nati pochi giorni fa, sette, dall’altra gatta, erano nati poche settimane fa. "Ieri abbiamo dato via un altro gattino – conclude la signora, che per il grande amore per i mici oltre a sfamarli e a trovar loro famiglia, si preoccupa anche del fatto che non si facciano del male, visto che un cantiere edile in una strada trafficata non è il posto più sicuro al mondo – ma non riesco più a contare quanti ne abbiamo assegnati. Lo faccio volentieri, occuparci di loro non è un peso, ma non dovrebbe essere il privato a gestire queste situazioni. E comunque non dovrebbe essere lasciato solo in questo modo, dovrebbero intervenire le istituzioni".

Claudia Iozzelli