REDAZIONE PRATO

Giallo in hotel, spuntano 360mila euro falsi

Una lite fra tre uomini fa scoprire una valigetta piena di banconote fasulle. Indagini della polizia, si pensa a un affare saltato.

Soldi falsi come quelli del monopoli. Dei 360mila euro sequestrati a Firenze da agenti del reparto prevenzione crimine in un albergo fiorentino al culmine di una lite furiosa tra un 37enne brianzolo e due sedicenti imprenditori cinesi di Prato, solo 3200 euro sono veri. In una borsa-valigia beige i poliziotti hanno trovato 18 mazzette da 200 euro, 16 delle quali con una banconota vera, la prima sotto la fascetta. La moltiplicazione – 200 x 16 – fa per l’appunto 3200. Sotto la banconota vera, niente. Soltanto volgarissime copie di moneta. Carta straccia. E nelle due mazzette rimanenti, solo denaro posticcio. Non sarà un intrigo internazionale, ma la vicenda ha come minimo del curioso. Anche perché i tre protagonisti si sono accusati a vicenda e sono stati, tutti, denunciati per ricettazione e introduzione nello Stato di monete false. L’intervento della polizia nella sala riunioni dell’A.C. Hotel (by Marriot) di Firenze, in via Bausi, retrostante la Stazione Leopolda. Il personale ha chiamato il 113 poiché la situazione stava degenerando. La lite sarebbe cominciata in una stanza dell’albergo dove i tre stavano concludendo la strana, singolare transazione economica. Con (probabile) truffa annessa. Materialmente la borsa è stata trovata nelle mani dei due cinesi, 43 e 32 anni. "L’abbiamo ricevuta", hanno farfugliato i due in modo un po’ ambiguo, facendo gli gnorri: capire l’italiano quando può far comodo, far cenno di non capir niente quando vira al peggio. Anche l’italiano sbraitava, reclamava, si giustificava. Ce n’è voluta per riportare la calma, prendere le generalità, procedere alla completa identificazione dei tre. E qui la prima sorpresina: tanto l’italiano, quanto uno dei due cinesi, quello di 43 anni, hanno precedenti di polizia specifici, circa il ‘maneggio’ di denaro farlocco. Un motivo in più per capire i traffici nei quali sono coinvolti. Almeno che non tratti di una truffa ‘semplice’, un colpo e via. Già, ma per quale affare: possibili approfondimenti, magari tramite le questure di Prato e della provincia in cui risulta essere residente il 38enne brianzolo. Motivi della discussione feroce ancora non ben chiari. Così come dev’essere accertato bene l’affare che doveva essere saldato con la ingente cifra falsa sotto una ‘patina’ di denaro vero. Non è escluso peraltro che la forte somma dovesse essere recapitata, presa in consegna e versata a terze persone a ora sconosciute.

Neppure un mese fa i carabinieri del Comando Antifalsificazione monetaria di Roma (e del Nucleo investigativo di Benevento) hanno eseguito in tutta Italia e in altri Paesi europei un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 44 persone, indiziati a vario titolo di associazione per delinquere, transnazionale, finalizzata alla produzione e al traffico, spendita e introduzione di monete falsificate, in Italia e all’estero. Con in più l’aggiunta di spaccio di sostanze stupefacenti. Operazione culminata anche nel sequestro di numerosi beni e società, finalizzato alla confisca, per circa 8 milioni. L’intervento di venerdì della polizia all’A.C.Hotel non è propaggine di questa indagine, ma rende l’idea di quanto il fenomeno sia diffuso.

giovanni spano