LAURA NATOLI
Cronaca

Indagato per i delitti del Mostro, ora è nei guai per maltrattamenti alla moglie

Prato: Giampiero Vigilanti, ex legionario, è stato allontanato da casa

Giampiero Vigilanti, 88 anni, vive a Prato da oltre trent’anni, è indagato per maltrattamenti alla moglie

Prato, 15 gennaio 2019 - Nuovi guai per Giampiero Vigilanti, 88 anni, originario di Vicchio ma residente in via Anile al «Cantiere» da una vita, ex legionario e noto alle cronache perché indagato nell’ultima inchiesta della procura sui delitti del mostro di Firenze. Nei giorni scorsi Vigilanti ha ricevuto il divieto di avvicinamento alla moglie Elena, 86 anni, per maltrattamenti in famiglia. L’ex legionario è indagato dal 2015 da quando la moglie presentò denuncia.

Nel gennaio scorso, è stato segnalato un altro episodio di maltrattamenti e la procura ha tenuto sotto controllo la situazione. A distanza di qualche mese il pm Laura Canovai ha dato incarico alla squadra mobile di andare a «controllare» per verificare se le angherie del marito nei confronti della moglie fossero cessate.

Nulla da fare. Il fascicolo per maltrattamenti a carico dell’anziano è ancora aperto e il gip, su richiesta del pm, ha emesso nei suoi confronti il divieto di avvicinamento alla moglie con cui convive da quarant’anni insieme a uno dei due figli.

Vigilanti è stato sistemato in un affittacamere in via Marengo da sabato scorso. Ieri c’era l’interrogatorio di garanzia ma Vigilanti non si è presentato. «E’ all’ospedale perché è caduto nel bagno dell’affittacamere – ha detto il suo avvocato, Diego Capano – Appena si sarà rimesso chiariremo la situazione».

Negli anni, Vigilanti avrebbe in più occasioni maltrattato la moglie spintonandola, alzando le mani su di lei e offendendola con parolacce e insulti di ogni genere. Circostanze che sarebbero state confermate dal figlio che abita con la coppia al Cantiere.

I guai di Vigilanti sono tanti. Negli anni ha collezionato diversi avvisi di garanzia fra cui un’accusa di estorsione nei confronti di un edicolante della Pietà a cui avrebbe cercato di prendere dei soldi. Roba da poco. A inizio anni ‘90, invece, i carabinieri si presentarono a casa sua trovando 176 proiettili Winchester serie H, gli stessi utilizzati negli otto duplici omicidi delle coppiette

Vigilanti si difese sostenendo di averli presi al poligono perché amante delle armi. Peccato che quei proiettili non fossero più in produzione dal 1981. Poi i guai per l’ultima inchiesta sul mostro di Firenze che lo vede indagato insieme al medico del Mugello, Francesco Caccamo. Inchiesta arrivata praticamente a conclusione. Ora l’accusa di maltrattamenti che costringerà Vigilanti – pena l’aggravamento della misura cautelare – a restare lontano da quella casa al Cantiere dove ha vissuto per oltre trent’anni.