LUIGI CAROPPO
Cronaca

Giani e il piano della Regione: “Asse Prato-Firenze, il metrotram risolverà il nodo dei trasporti”

Il governatore: "Sinergia strategica per lo sviluppo della Toscana centrale". E sull’aeroporto assicura: "La nuova pista non prevede sorvoli sulla città". Spinta per incrementare la sanità territoriale con il Pir e la Casa di Comunità

Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana

Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana

Prato, 18 agosto 2024 – Presidente Eugenio Giani, l’asse Firenze-Prato è sempre più fondamentale per lo sviluppo regionale e per portare a termine gli obiettivi del suo primo mandato da governatore della Toscana. Molte le questioni sul tavolo. Partiamo dalle infrastrutture. Il metrotram che da Peretola arriverà prima al Pecci e poi alla stazione. Servono 900 milioni però, entro ottobre caccia alle risorse con bandi ad hoc. Insomma si inizia a fare sul serio.

"L’approfondimento delle modalità di realizzazione di quella che ho chiamato la Peretola- Pecci ha portato ad una evoluzione del progetto. Oggi siamo al piano di fattibilità ben elaborato dalla direzione trasporti della Regione Toscana. Dunque è bene partire da Prato, con un primo lotto che abbia caratteristiche di tramvia urbana fino alle porte di Prato, andando dalla stazione centrale verso viale della Repubblica e il centro Pecci, entrando poi sulla direttrice che porta a Campi Bisenzio, fermandosi alla Villa di Montalvo di Campi. Poco più di 9 km per un costo di circa 450milioni di euro. Questa progettazione la presenteremo entro il 31 ottobre, secondo i requisiti chiesti dal Ministero, per il bando che il Ministero ha fatto. Saremo nella lista perché il bando il Ministero ancora non l’ha finanziato, ma esserci significa che appena il Governo deciderà di investire sul trasporto pubblico noi siamo pronti. Il secondo lotto sarà invece quello che da Villa Montalvo collega l’Osmannoro e Peretola aeroporto, trovando lì la connessione con la linea 2 del tram. Vedo un sistema di trasporto pubblico integrato che manca ad oggi nella Piana in riva destra d’Arno e che consentirà un notevole salto di qualità a livello di connessioni di trasporti".

Firenze- Prato un asse da privilegiare.

"Ritengo che l’asse Firenze-Prato sia qualcosa di più che il collegamento fra due grandi città, ma rappresenti una visione strategica dell’area metropolitana centrale della Toscana a cui tengo molto".

Questione aeroporto. Lei è sempre stato un fautore dello sviluppo dello scalo fiorentino. Da Prato c’è sempre stata ferma opposizione sia con il sindaco Biffoni che con l’attuale sindaca Bugetti. Come riuscirà a convincere Prato che l’operazione non danneggia la città?

"È una questione che si sta sviluppando sul piano romano con la valutazione di impatto ambientale su un progetto che ha superato i problemi ambientali dal punto di vista del cono di volo su Prato. Spostando infatti in modo più declinato la pista che tendenzialmente rimane quasi parallela all’autostrada, su Prato non è previsto nessun sorvolo. Se vengono meno gli aspetti ambientali rispetto al cono di volo sulla nuova pista, meno che meno l’aeroporto creerà problemi a Prato sul piano economico; anzi, sul piano della fruizione del servizio, unito alla tramvia che dalla stazione e dal Pecci arriverà a collegarsi con Peretola, ci sarà un miglioramento che renderà sempre più competitivo il mondo economico di Prato fondato sul commercio, la piccola e media industria e la moda".

Il nuovo ospedale aspetta l’ala nuova. Col senno di poi avevano ragione coloro che dicevano che il Santo Stefano sarebbe stato insufficiente....

"Non entro nelle questioni dialettiche del passato. Quello che posso dire è che dopo il Covid molte cose sono cambiate, nell’assistenza sanitaria territoriale ad esempio, dove siamo impegnati nella messa a terra di questa importante riforma, ed anche nella gestione degli ospedali. Ed oggi abbiamo fatto partire i lavori per il nuovo padiglione".

Sanità territoriale. Uno dei primi Pir sarà a Prato. Una prima risposta per attenuare la pressione sui pronto soccorso?

"Sì. Nelle sperimentazione che da ottobre condurremo per sei mesi, uno degli ambulatori di intervento rapido che abbiamo deciso di allestire sarà proprio a Prato. Questi presidi nascono per la presa in carico tempestiva di cittadini che non hanno problemi gravi ma necessitano comunque di un intervento veloce. Allevieranno i pronto soccorso, anche a Prato. Il Pir, l’investimento sulla Casa di comunità di San Paolo e il nuovo padiglione dell’ospedale vanno visti assieme: interventi con cui stiamo rendendo un grande servizio alla città e che la Regione ha attivato con forza.

Parliamo di cultura. Il Centro Pecci e il suo museo. La Regione si è nuovamente impegnata per risollevarlo e rilanciarlo. Sarà possibile secondo lei aprire davvero una fase nuova? E quali possono essere gli scenari? Un‘alleanza con Firenze?

"A questa sfida io credo: Prato, per vocazione, è la capitale dell’arte contemporanea in Toscana e lo spazio offerto dal Centro Pecci è importantissimo. Prato deve diventare sempre più il centro attorno a cui si crea una rete della contemporaneità e sicuramente è importante la sinergia con l’arte contemporanea che a Firenze viene fuori dall’esperienza di Palazzo Strozzi, che può sviluppare iniziative concorrrenti e comuni con Prato, ma anche con il resto della Toscana. Prato può diventare il centro di irradiazione, di proposta e di maturazione dell’arte contemporanea come patrimonio identitario di tutta la regione".