Lunedì prossimo la federazione golf eleggerà il presidente che dovrà raccogliere la pesante eredità lasciata da colui che l’ha guidata per un ventennio, Franco Chimenti, recentemente scomparso. Due i candidati alla successione ed uno di questi è un pratese. E’ Gianni Collini, 74enne imprenditore che per 12 anni ha ricoperto la carica di consigliere della stessa federazione. Il suo antagonista è Cristiano Cerchiai, 60 anni, commercialista veneziano già revisore dei conti della Federgolf.
Collini gioca a golf dal 1980 ed è stato fra i fondatori del circolo della nostra città, il Club Le Pavoniere. "Ho iniziato all’Ugolino di Firenze – racconta Collini – e poi ho fondato con altri soci il Club Le Pavoniere di cui mi sono occupato del disegno del campo e della movimentazione della terra. Del circolo sono stato anche presidente per quindici anni". Poi appunto l’impegno in federazione facendo parte di un consiglio che ha contribuito a far crescere un movimento che ha creato tanti giocatori di livello internazionale ed è arrivato fino ad ospitare la prestigiosissima Ryder Cup.
Collini, che dunque ha lavorato a stretto contatto con il compianto Chimenti, è pronto a raccoglierne l’eredità puntando a "una federazione che sia al servizio dei circoli – spiega – e che collabori con le istituzioni locali e nazionali. Un esempio in questo senso è proprio quello che successe a Prato dove prima di costruire il campo di gioco di Palmer erano state fatte sei buche promozionali creando dal nulla 500 giocatori. E anche ora l’obiettivo sarà quello di aumentare i nostri tesserati".
Fino a questo momento un solo pratese (sebbene di adozione) ha ricoperto la carica di presidente di una federazione sportiva. Si tratta di Riccardo Agabio, che è stato a lungo a capo della Federginnastica e per un breve periodo anche reggente della presidenza del Coni.
Massimiliano Martini