REDAZIONE PRATO

Giardinieri introvabili E’ boom di richieste ma non c’è nessuno Ecco le liste d’attesa

Il meteo pazzo di giugno ha inciso limitando le ore a disposizione. In più c’è anche la cronica mancanza di giovani da inserire. Confartigianato: "Le imprese sono sempre alla ricerca di addetti".

Non c’è nulla da fare, bisogna mettersi l’anima in pace. Oppure decidere di armarsi di forbici, rastrello e tanta buona volontà per mettere in pratica l’arte del fai da te. Trovare un giardiniere disponibile in un tempo ragionevole per tagliare la siepe del giardino è quasi un’impresa titanica: i pochi che ci sono hanno liste di attesa lunghissime. Settimane nel migliore dei casi e solo se il lavoro da fare è abbastanza convincente e consistente. Se avete un terrazzo ma non il pollice verde e c’è bisogno di rinvasare qualche pianta o sistemare dei sempreverdi questo non è il momento giusto. Non importa se anni addietro il giardiniere è sempre venuto a sistemare anche il terrazzo di casa, oggi non è più così. I lavori più veloci e meno impegnativi tendenzialmente restano in fondo alla lista degli impegni dei giardinieri più esperti e ultimamente anche di quelli con meno esperienza. E’ una situazione molto frequente in questo periodo primaverile, aggravata dal maltempo che ha ridotto le ore utili di lavoro per chi fa il manutentore del verde. Oggi quindi non mancano solo manovali, operai tessili, camerieri, cuochi. Nemmeno i giardinieri ci sono più.

Un problema che è esploso ora, ma che esiste già da qualche tempo. La figura del giardiniere è sempre stata abbastanza "di nicchia" negli ultimi anni e d’altra parte ci si forma solo ad una scuola: quella di agraria. La domanda è aumentata, complici gli anni del covid che hanno dato una spinta alla cura delle case e del verde, e così ora di giardinieri non ce ne sono abbastanza rispetto alle richieste. Non resta quindi che arrendersi all’erba alta in giardino, alle siepi disordinate, agli alberi da potare: lo specialista non si trova o quantomeno bisogna mettersi in lista d’attesa, sperando che prima o poi il giardiniere arrivi.

I più esperti giocano d’anticipo prenotando la manutenzione del proprio spazio verde in tempi non sospetti, ossia quando le temperature sono ancora rigide.

"In questo periodo c’è tanta richiesta oltre al fatto che questo giugno decisamente pazzo dal punto di vista metrologico ha limitato le ore a disposizione per lavorare", spiega Cristiano Reali di Confartigianato imprese Prato. "Il problema è legato più che altro al fatto che le ditte più strutturate fanno fatica nei mesi invernali a tenere il personale che serve poi dalla primavera in poi". E così con i primi raggi di sole scatta la ricerca alla manodopera, che non si trova facilmente: il mestiere è faticoso e usurante anche se ben remunerato.

"Le aziende che si occupano di giardinaggio sono sempre alla ricerca di personale, soprattutto in questo periodo", aggiunge Reali. Il problema della mancanza di giardinieri è legato anche al fatto che spesso i contratti offerti sono stagionali e quindi meno attrattivi per i giovani. Che sia un lavoro tornato in auge lo dicono anche i numeri dell’unica scuola cittadina pronta a formare i giardinieri del domani: l’agrario Datini dalla sua recente fondazione ha sempre raggiunto il sold out delle due sezioni disponibili, segno che l’interesse c’è.

Come se non bastasse, per effetto dell’inflazione sono lievitati anche i prezzi. Dei giardinieri – per un’ora di lavoro si va dai 25 ai 50 euro – e soprattutto della "materia prima". Una pianta d’alloro, per gli impianti 80-100 di altezza, due anni fa costava 3,80 euro, mentre oggi si arriva ai 7 euro nel caso migliore. Il concime, che viaggiava sui 90 euro il quintale, oggi costa 140. Si tratta di un rincaro di oltre il 55 per cento nell’ultimo biennio.

Silvia Bini