Gida, la visione innovativa: "Depuratore: grande valore. Ora nuovi investimenti"

Il presidente della società Alessandro Brogi in Commissione controllo "Progetto nato per il distretto, è un simbolo dell’economia circolare" . Tra gli interventi la copertura delle vasche. E c’è anche il cogeneratore.

Gida, la visione innovativa: "Depuratore: grande valore. Ora nuovi investimenti"

Il presidente di Gida Alessandro Brogi

Gida, società che gestisce il servizio di depurazione, uno dei fiori all’occhiello del distretto pratese nato dalla sinergia virtuosa tra pubblico e privato (Comune e Associazione industriali) è stata protagonista ieri in Commissione Controllo in Comune per parlare di asset societari, della patrimonializzazione, delle prospettive di investimento e sviluppo e governance. Gianni Cenni, presidente della Commissione, ha ricordato la funzione di Gida sul territorio e la rimodulazione del sistema idrico-integrato.

Il presidente di Gida Alessandro Brogi, arrivato al terzo mandato, è nella fase di proroga in quanto Gida dal giugno scorso è entrata in Alia Multiutility al 99,9% (una azione è rimasta in mano a Confindustria). Sarà appunto Alia Multiutility a nominare la nuova governance tra poche settimane. "Nove anni fa – ha detto Brogi, accompagnato all’audizione da Marzia Stefani, responsabile Hr e da Daniele Daddi, responsabile tecnico - ho trovato l’azienda in un modo e la lascio in un altro. Gida non è più solo un depuratore ma la somma fra pubblico e privato delle esigenze di una città per la depurazione di acqua e fanghi. Prato si è posta il problema di come risolvere il problema della depurazione delle acque in largo anticipo rispetto al resto dell’Italia e dell’Europa. Ritengo che creare un impianto centrale di depurazione, per chiudere il ciclo e non impattare sulle risorse idriche sia stata un’idea innovativa". Brogi nel suo lungo intervento ha evidenziato anche i cambiamenti avvenuti degli ultimi anni e, in base anche alle normative, ha illustrato il ruolo del depuratore: quando diminuisce la quota di industrie e cresce, invece, l’utilizzo "civile" delle acque da avviare a depurazione, l’impianto deve essere inserito nel sistema idrico-integrato. Questo ha comportato che i costi, alla fine, si ripercuotevano sull’aumento delle tariffe per il comparto industriale.

Fino al 2023 Gida è stata compartecipata fra Comune e associazione industriali e poi, reduce dal problema dello smaltimento dei fanghi esploso nel 2020, dai costi energetici andati alle stelle nel 2022, l’unica strada è stata quella della ricapitalizzazione chiesta ai soci e al Comune sino all’approdo, quest’anno, in Alia Multiutlity.

"Lascio un progetto ambizioso – ha aggiunto Brogi - di rinnovamento del depuratore di Baciacavallo per diverse decine di milioni di euro. Quanto investiamo nei prossimi anni? Ci sono in dote opere autorizzate dalla Regione per oltre 30 milioni. I soldi arriveranno dal piano industriale di Alia Multiutility e finanziati attraverso i meccanismi che loro decideranno". Gianni Cenni ha chiesto una puntualizzazione sugli investimenti e su come saranno rimodulate le tariffe. La questione tariffe riguarda in particolare sulle imprese: è emerso che è stato chiesto un periodo di convergenza di 8 anni per dare modo alle aziende di adeguarsi alle nuove modalità di scarico dei fanghi. Quanto agli investimenti c’è una lista di priorità: il rinnovamento del depuratore di Baciacavallo permetterà più efficienza con la copertura delle vasche annunciato dalla sindaca Bugetti, abbattimento odori, potenziamento della fognatura separata, essiccatore e da sviluppare c’è il progetto per l’irrigazione dei campi. "Gida nel nuovo assetto – ha concluso Brogi, che sposa in toto il progetto della holding Multiutility - avrà le risorse per fare meglio quello che ha sempre fatto. Sino ad oggi le risorse erano difficili da trovare anche perché sino ad ora i soldi erano stati messi per coprire dove non si riusciva ad arrivare con le tariffe".

Gida con il suo vertice è stata sentita in Commissione dopo l’audizione di Estra di fine settembre dove nell’ambito del piano industriale per i prossimi cinque anni prevede la realizzazione di un impianto di cogenerazione per efficienza energetica con un investimento da 114 milioni capace di scontare i costi di gas e energia rispettivamente del 10 % e del 27 %. Si tratta di un impianto che riguarderebbe soprattutto il distretto tessile sempre alle prese con le oscillazioni di prezzi per energia elettrica e gas. Il cogeneratore dovrebbe essere realizzato all’interno dell’area Gida.

M. Serena Quercioli