Prato, 31 dicembre 2024 – Sono tanti i fili che legano il nostro distretto al Giubileo. Fili che raccontano Prato, le eccellenze delle sue imprese. Il primo intreccio viene dal Vaticano: i cardinali, i vescovi e i sacerdoti presenti nella Basilica di San Pietro all’apertura della Porta Santa lo scorso 24 dicembre indossavano le vesti liturgiche realizzate con il tessuto donato dagli industriali pratesi n occasione del Grande Giubileo del 2000. “E’ stata una grande emozione constatarlo – dice una nota di Confindustria Toscana Nord –. Furono oltre 16.000 i metri di quel tessuto, che si aggiunse a quello notissimo con cui fu confezionato il piviale del pontefice”. Non solo. Anche all’apertura della Porta Santa in Laterano, l’altro ieri, i diaconi indossavano le vesti realizzate 25 anni fa con il tessuto pratese.
Ma c’è un altro legame fra i nostri tessuti e questo Giubileo: domenica per l’indizione del Giubileo a Prato il vescovo Giovanni Nerbini ha indossato la copia della casula che – assieme a stola e mitra – il mondo del lavoro pratese donò a papa Francesco nel 2015, in occasione della sua visita in città. Al paramento fu attribuito il nome “Francesco, ripara”, rievocando le parole di Cristo che, come riporta Tommaso da Celano, questo disse a san Francesco nella chiesa diroccata di san Damiano: “Francesco, ripara la mia chiesa che, come vedi, è tutta in rovina”. Francesco quindi riparò la chiesa di san Damiano e la Chiesa Universale, intese come immagine l’una dell’altra. Il paramento per papa Francesco, così come la copia utilizzata ieri dal vescovo, fu realizzato con un tessuto particolarissimo: la riedizione moderna, grazie alle indicazioni tecniche contenute nelle carte di Francesco Datini, di un “panno” del XIV secolo, effettuata dal Museo del tessuto con il sostegno di Pratotrade. All’apertura del Giubileo in duomo anche i prelati pratesi indossavano le vesti, donate nel 2000 alla Diocesi, analoghe a quelle realizzate per i vescovi in occasione del Grande Giubileo e utilizzate anche il 24 dicembre scorso: un ulteriore legame.
Ma sono anche altre le occasioni in cui Prato si è cimentata nella realizzazione di tessuti per vesti liturgiche d’eccezione, in collaborazione con l’Atelier X Regio di Venezia. Da ricordare nel 2004 i paramenti per il matrimonio dell’allora Infante erede al trono di Spagna, oggi Re Felipe VI, con Letizia Ortiz e le vesti per i 10 cardinali, i 120 vescovi e i 500 sacerdoti intervenuti alla dedicazione della chiesa di san Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo. Sempre al 2004 risale il nuovo parato di santo Stefano, donato dagli industriali alla Diocesi di Prato in occasione del 350° anniversario dell’erezione della Diocesi, che ricorreva nel 2003. In quel caso anche le operazioni di progettazione e confezione furono realizzate a Prato: un omaggio alla Chiesa locale interamente dovuto all’operosità del distretto pratese.