Gli enigmi della vita di Puccini. Il canto si intreccia alla narrazione

La Prato Estate celebra il centenario di Puccini con uno spettacolo unico alla "Corte delle sculture", riproponendo scene e romanze da Tosca, Boheme e Turandot. Dodici giovani cantanti si esibiscono in un'opera che intreccia canto e narrazione, mettendo in scena il mistero di Puccini.

Gli enigmi della vita di Puccini. Il canto si intreccia alla narrazione

Gli enigmi della vita di Puccini. Il canto si intreccia alla narrazione

Prato per Puccini in uno spettacolo della Prato Estate alla "Corte delle sculture" al polo Campolmi il 4 luglio alle 20,30: unico allestimento pratese dedicato al centenario di Giacomo Puccini che il mondo celebra insieme al riconoscimento Unesco al canto lirico italiano, patrimonio immateriale dell’Umanità. L’idea è dell’associazione "Perché Verdi Viva" che già nel 2010 aprì per la prima volta le porte del Castello all’opera lirica per l’appunto con tre titoli del grande Giacomo toscano. "Quella esperienza, unica anche per la collaborazione partecipata della Comunità cinese di Prato, è stata la radice di quello che andiamo a realizzare oggi nella Prato Estate proponendo un remake di quella bella stagione: tornano a rivivere scene – azione e romanze di Tosca, Boheme e Turandot", spiega Gianni Novelli, presidente di "Perché Verdi Viva". La radice germoglia oggi in un titolo "1924Puccini2024" ed un più enigmatico sottotitolo "Il mio mistero è chiuso in me", estratto dal popolarissimo "Nessun dorma- All’alba vincerò" da "Turandot, l’opera incompiuta di Puccini: muore Puccini, muore Liù l’umile personaggio femminile. "L’idea del regista, che è Goffredo Gori, - precisa Novelli- è quella di andare oltre la consueta formula commemorativa in forma di concerto; così il pubblico dovrà vedersela con un personaggio attore in veste di Puccini che proporrà oltre i tre fatidici enigmi della Principessa, un quarto interrogativo: credete di conoscere Puccini a cento anni dalla morte?". La drammaturgia intreccia il canto con la narrazione. Dunque, una riflessione: Puccini nonostante sia il compositore più rappresentato al mondo è ancora un mistero nella sua singolare biografia e arte. Sulla scena, dodici giovani cantanti italiani e di diverse etnie che si alternano in vari ruoli (vengono da Conservatori italiani e professionisti) , tre maestri direttori: Nicola Mottaran (pianoforte), Roberto Bonvissuto (complesso orchestrale), Mayumi Kuroki (Coro Pratolirica). Rappresentazione di canto e parola in due parti: "Tosca"- "La Boheme"- "Turandot". Un "prologo pucciniano" si lega a quella esperienza di tanti anni fa al Castello mettendo in scena la finzione della morte di Liù con la morte tragica di Puccini, avvenuta a Bruxelles il 29 novembre del 1924. Una storia incompiuta. Prenotazioni: 334 7556467 – [email protected].