
Il DSA è la sigla che indica il Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Si distingue in: “dislessia”, ovvero il disturbo della lettura; “disortografia”, il disturbo della scrittura, con errori ortografici e fonografici; “discalculia”, un disturbo delle abilità relative al mondo dei numeri e del calcolo; infine la “disgrafia”, un disturbo specifico della grafia e dell’abilità motoria nella scrittura. Viene diagnosticato solo dagli psicologi e dai medici, intorno alla terza elementare, cioè a 78 anni. La legge 1702010 riconosce i DSA, per certificare questo disturbo occorre pertanto una visita specialistica che rilascia una diagnosi precisa.
Il DSA è ereditario e persiste per tutta la vita, si possono però compensare le difficoltà con il tempo e con attività di potenziamento. Tutto ciò avviene in assenza di deficit di intelligenza o difficoltà di comprensione, bensì in presenza di un diverso neuro funzionamento del cervello, che ha bisogno di più tempo e più attenzione per compiere certe abilità. Circa il 4% degli alunni in Italia sono affetti da DSA, questo significa che in una classe di 25 studenti è altamente probabile trovare un bambinoa o un ragazzoa che manifesta una difficoltà negli ambiti della lettura, del calcolo e della scrittura. Quindi... i DSA non sono malattie!