"Conoscevo Gloria da oltre 60 anni. Le sono stato vicino come amico e avvocato fino al giorno prima della sua sedazione". A raccontare cosa significa stare accanto a qualcuno che soffre per una malattia senza speranza di cura, è l’avvocato Massimo Taiti. Gloria aveva 70 anni, è morta domenica 9 febbraio all’hospice di Prato. Era affetta da broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). Dopo un ulteriore peggioramento aveva iniziato la sedazione palliativa. Ma Gloria avrebbe voluto restare lucida fino alla fine, aveva previsto nel suo testamento biologico questa ultima opzione solo in caso di peggioramento grave. Per questo aveva chiesto di poter accedere al suicidio assistito, ma le sue legittime richieste sono state ostacolate dalla burocrazia.
"Accanto a Gloria ho conosciuto le sofferenze che ha patito nel corso di questi ultimi anni di vita, se vita la vogliamo definire. La sua scelta era stata lucida e dettata dalla qualità della vita che nessun medicinale poteva lenire - racconta Taiti -. La burocrazia le ha impedito il suicidio assistito solo poche ore prima dell’approvazione della legge regionale sul fine vita costringendola a richiedere la sedazione che assieme alle amorevoli cure del personale dell’hospice pratese ha ottenuto spegnendosi serenamente poche ore dopo la somministrazione. Negare la fornitura dei farmaci, reperibili in Italia solo nel circuito ospedaliero, come accaduto in questo caso significa violare la volontà della persona". La donna tramite il suo avvocato, aveva fatto ricorso al tribunale per chiedere la condanna dell’azienda sanitaria all’erogazione del farmaco e della strumentazione necessaria all’autosomministrazione. Il procedimento era ancora in corso, ma lei non aveva più tempo.
"Alla luce di quello che ho visto e vissuto accanto ad una amica che avrebbe voluto mettere fine alle proprie sofferenze mi complimento quindi alla Regione Toscana e al suo presidente Eugenio Giani per questa scelta di civiltà. E grazie anche alla dolcissima Gloria che ha contribuito a ottenere tutto ciò", chiude Taiti. La sua morte è arriva alla vigilia della discussione in consiglio regionale della Toscana della proposta di legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito. Gloria aveva costruito la sua vita con scelte libere e consapevoli. Quando la malattia le ha tolto progressivamente il respiro e la libertà di vivere dignitosamente, ha scelto di voler decidere anche sul proprio fine vita.
Silvia Bini