REDAZIONE PRATO

Green pass da guarigione? Missione impossibile "Un incubo. Ci è toccato andare di persona all’Asl"

Edoardo Baldi e Diletta Pacetti: "Pratiche bloccate per giorni. Solo così abbiamo risolto la situazione"

"Per fare in modo di sbloccare la situazione e di ottenere il tanto agognato Green pass da guarigione, siamo stati costretti ad andare fisicamente all’Asl, presentandoci con il referto del tampone rapido, il test negativo e il certificato di guarigione o di fine isolamento avuti in farmacia. Solo così siamo riusciti a uscire fuori da un tunnel che sembrava infinito".

Il racconto è quello di un paio di giovani pratesi che, stanchi di attendere la burocrazia che impedisce a centinaia e centinaia di persone di ricevere il nuovo certificato verde post contagio, hanno deciso di prendere in mano la situazione e di recarsi direttamente agli uffici dell’Asl in via Lavarone. Uffici impossibili da contattare per telefono o mail, secondo la loro testimonianza. "Ci ho provato, ma senza fortuna – dice Edoardo Baldi, fondatore del gruppo whatsapp Covid clan, aperto a tutte le persone risultate positive o comunque in quarantena – L’Asl non mi ha mai chiamato, così come è accaduto a tantissimi altri. C’è poi chi ha visto il proprio green pass bloccato, come me, e chi invece no. Fatto sta che in questi casi devi autodenunciare la tua quarantena tramite il sito dell’Asl. Dopodiché, una volta guariti, occorre comunicare l’avvenuta negativizzazione e fare la richiesta per la fine delle quarantena sempre on line. A quel punto ti dovrebbe arrivare il Green pass".

E invece, spesso qualcosa va storto. "Ho aspettato inutilmente per giorni. Dopodiché - continua Edoardo - sono andato di persona all’Asl e in poco tempo il problema è stato risolto".

La stessa storia l’ha vissuta Diletta Pacetti (foto). "Sentito il racconto di Edoardo, ho deciso di seguire il suo esempio. L’addetto che ha preso in carico il mio caso mi ha spiegato che la mia pratica nemmeno era stata aperta. Ci ha messo poco a farlo e a chiuderla. Trascorse alcune ore, il ministero mi ha riconosciuto il green pass. Così potrò rientrare a lavoro e accedere a tanti luoghi che altrimenti mi sarebbero stati preclusi. E’ stato un grosso sollievo".

All’ufficio igiene però non sono mancati gli attimi di tensione, ascoltando le parole di Diletta: "La situazione venerdì era caotica. La fila è stata lunghissima ed eravamo accalcati uno sull’altro. C’era gente arrabbiata. E’ stato improvvisato un terzo sportello e i responsabili hanno tentato di fare del loro meglio. Sono stata accolta dopo un’ora, con il lieto fine. Ma che fatica".

Francesco Bocchini