
di Anna Beltrame
"Serve un cambio di paradigma. Se prima si ragionava in termini di clienti, fornitori, dipendenti e comunicazione, ora l’ordine è capovolto: c’è la comunicazione che è sempre più essenziale, ci sono le persone che lavorano con noi, i fornitori e i clienti diventano una conseguenza". Gaia e Matteo Gualtieri hanno 43 e 40 anni e sono alla guida del Gruppo Colle, affiancati e sostenuti da Riccardo Matteini Bresci, socio e amico di Roberto Gualtieri, prematuramente scomparso per colpa del covid nel marzo 2021. Gaia è la responsabile della comunicazione, Matteo il presidente, il ruolo che era del padre. Matteini e Gualtieri, due generazioni di imprenditori che insieme gestiscono il gruppo leader mondiale nel settore della tintura delle fibre tessili, che quest’anno compie 70 anni e si prepara ad ampliare il quartier generale di Usella di Cantagallo con una nuova struttura dalle forme architettoniche ecosostenibili e innovative, in cui ci saranno anche ampi spazi dedicati allo stare insieme, come l’area per fare yoga o ginnastica, la nuova mensa. "Non sono stati mesi facili, se possiamo immaginare di aumentare ulteriormente fatturato e lavoro, lo dobbiamo molto alle persone che lavorano con noi", dice Gaia Gualtieri.
Nel 2009 il gruppo aveva un giro di affari intorno ai 15 milioni, nel 2021 di 22,5 e nel 2022 la previsione è di raggiungere quota 30 milioni. Anche il personale è quasi raddoppiato in dieci anni: da 110 a 200 dipendenti. "Gli ordini continuano ad arrivare, abbiamo davvero tanto lavoro in questo periodo. Nonostante questo abbiamo deciso di chiudere per il ponte del 2 giugno: quattro giorni di tempo libero per tutti, perché oltre al lavoro c’è la vita e abbiamo tutti bisogno di tirare il fiato", aggiunge Gaia. La crescita del gruppo è il risultato di molti fattori: gli investimenti nella ricerca tecnologica, l’affinamento dei processi produttivi, la formazione costante del personale, la forte presenza on line e la capacità di essere attrattivi nell’e-commerce, i cambiamenti immaginati e realizzati con la flessibilità e la velocità che sono sempre più indispensabili per stare sui mercati. "Dal 2020 abbiamo un rapporto esclusivo con la Laip – spiega Matteo Gualtieri –, che a Prato produce macchine per tintoria di alta qualità. Abbiamo investito sei milioni in nuovi macchinari che ci consentiranno un risparmio di oltre un terzo sui consumi energetici. Non potevamo immaginare quanto sarebbe contato con il boom dei costi dell’energia aver puntato su queste innovazioni, di cui in tempi brevi potremo avere i benefici. Il problema semmai è trovare tecnici in grado di condurre questi impianti. Di lavoro ne abbiamo tanto e faremo nuove assunzioni, ma i profili giusti sono rari. Ecco perché il cambio di paradigma è necessario: prima erano i dipedenti a venire da noi, ora siamo noi a dover cercare le persone migliori".
"Il tessile non è vecchio, come tanti giovani continuano a pensare. Il tessile è cambiato e può offrire grandi opportunità", è la riflessione di Gaia Gualtieri. "Noi puntiamo sui ragazzi del Buzzi, su una formazione di questo tipo, su persone che sappiano assumersi responsabilità, che credano nel tessile, nel lavoro di squadra, nelle cose fatte bene. Senza le persone che lavorano con noi, non si sarebbe nulla", aggiunge. Il progetto del nuovo stabilimento, affidato allo studio pratese B-Arch, esprime questa cultura di impresa. "Avrà la forma di un cubo, con molte aperture per la luce – spiega Gaia Gualtieri –. Sarà circondato da una sorta di ballatoio, uno spazio aperto da condividere, schermato da corde colorate, realizzate con la plastica riciclata e recuperata in mare. Ci saranno un parcheggio da 144 posti auto, 2.500 metri quadri per gli uffici e 7.500 per i depositi, un’area per fare yoga o pilates, lo spazio per mangiare tutti insieme. Sarà un luogo in cui stare meglio insieme".