Laura Natoli
Cronaca

Roghi nelle aziende, la guerra delle grucce non accenna a placarsi

I tre roghi di ieri mattina sono stati causati da tre pacchi incendiari collegati a dei timer

Prato, 17 febbraio 2025 – Incendi dolosi, intimidazioni, minacce, perfino tentati omicidi. Una guerra fra bande che va avanti da anni all’interno del ricco mercato delle grucce. La lotta per la gestione del mercato e per punire chi non “obbedisce” alle regole imposte dalle due fazioni, va avanti da anni nel territorio pratese con mezzi spesso violenti che ricordano quelli mafiosi. L’allarme è stato lanciato più volte e i due incendi scoppiati ieri mattina in due aziende di logistica, una in via dei Confini e l’altra in via Copernico a Seano – a cui poi si è aggiunto un terzo rogo del tutto simile in un’altra ditta di logistica a Campi Bisenzio – fa pensare che la guerra è ancora in atto e non sia per nulla sopita. Chi si ribella viene punito. Lo sanno bene gli investigatori – sui roghi indagano squadra mobile e carabinieri – che da anni seguono la pista della “racket delle grucce” su cui ha acceso un faro la Direzione distrettuale antimafia di Firenze. Gli ultimi episodi sono ulteriori tasselli che si uniscono a un quadro ben definito e delineato.

L'azienda devastata dall'incendio
L'azienda devastata dall'incendio

A ribadire la gravità della situazione è stato più volte il procuratore, Luca Tescaroli che, da quando si è insediato a Prato nel luglio scorso, ha scritto diverse relazioni indirizzate al governo e ha partecipato alla commissione d’inchiesta del Senato sullo sfruttamento lavorativo puntando il dito sulla “complessità del territorio pratese”. Nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario Tescaroli ha ripercorso gli episodi risalenti agli ultimi tre-quattro anni per dimostrare come a Prato sia in corso una vera e propria faida (a cominciare da quella delle grucce).

“Prato e la sua provincia – ha scritto il procuratore – sono caratterizzate da una complessità e da una pericolosità criminale che non sono del tutto note e non adeguatamente comprese. Complessità e pericolosità che si sono acuite nell’ultimo anno e che richiederebbero organici di magistratura e appartenenti alle forze dell’ordine ben più consistenti di quelli esistenti per contrastare tali fenomeni”. Non per nulla Tescaroli, a novembre scorso, ha lanciato l’idea di creare “una direzione distrettuale antimafia a Prato” o quantomeno una sezione della Dda.

Nella stessa relazione vengono collegati alcuni casi che porterebbero dritti alla faida in corso per contendersi il mercato delle grucce: dalle minacce, con pistole, a un imprenditore cinese seguite dall’incendio della sua auto nel piazzale della ditta (5 agosto 2022) al tentativo di estorsione nei confronti di un imprenditore per imporgli un acquisto di grucce (aprile 2024). E poi ancora: due aggressioni a luglio scorso nei confronti di due imprenditori nel settore della logistica; il tentato omicidio di un altro cinese al Number One (luglio 2024) seguito dall’arresto dei quattro aggressori (caso legato alla guerra delle grucce); il furioso incendio che ha distrutto l’azienda di logistica “Xin Shun Da” in via Nottingham (luglio scorso); l’incendio di un’auto in un parcheggio in viale della Repubblica con tanto di intimidazione consistita nel ritrovamento di una bara (primo ottobre scorso). Adesso tre roghi in simultanea appiccati a tre ditte differenti con dei pacchi incendiari temporizzati. Episodi inquietanti che fanno alzare l’asticella dell’attenzione.