LAURA NATOLI
Cronaca

Dopo Prato, rogo anche a Madrid: la guerra delle grucce è mondiale

Incendio distrugge magazzino di confezioni cinese di ottomila metri quadrati nella capitale spagnola. Per gli investigatori ci sono strette connessioni con i tre pacchi bomba del 16 febbraio in Toscana

Prato, 1 marzo 2025 – Il rogo di ieri all’alba in un magazzino di abbigliamento cinese alla periferia di Madrid è collegato ai tre agguati incendiari messi a segno a Prato, Seano e Campi il 16 febbraio scorso. Lo sostengono fonti investigative. La faida per il controllo del settore della logistica e del redditizio mercato delle grucce, in corso a Prato da anni fra due gruppi imprenditoriali orientali contrapposti, affila le armi e supera i confini nazionali. Ne è stata la dimostrazione l’incendio di ieri scoppiato all’alba, poco prima delle sei, in un magazzino di abbigliamento cinese in una zona industriale vicino a Madrid, in Spagna. Si tratta di una “comunità” dove si concentra la maggior parte del commercio all’ingrosso di prodotti cinesi in Europa, che riunisce 500 piccole e medie imprese su un’estensione di 69 ettari. A bruciare, ieri all’alba, è stata una di queste: l’incendio è stato devastante, ha distrutto il magazzino di 8.000 mq facendo crollare il tetto e una parete laterale. L’interno e la merce sono stati carbonizzati. La notizia del rogo in Spagna è rimbalzata subito fra gli investigatori pratesi che stanno indagando sui tre attacchi incendiari che hanno coinvolto tre ditte di logistica del territorio, tutti collegati all’appetibile mercato delle grucce. A Prato le ditte finite nel mirino degli attacchi sono state la “Acca” di via Copernico a Seano, la “Xsd” di via dei Confini (altro non è che la “Shun Da” di via Nottingham distrutta in un altro incendio doloso nel luglio scorso) e la “Elt Express” di via da Maiano a Campi Bisenzio. I tre attacchi furono quasi simultanei: secondo quanto ricostruito dagli investigatori le tre ditte di logistica ricevettero un pacco ciascuna da inviare in Francia, da mittenti fittizi, all’interno dei quali era stata posizionata una bottiglia incendiaria collegata a una batteria e a un’antenna.

A far esplodere i pacchi, a mezz’ora di distanza l’uno dall’altro, fu lo stesso uomo che azionò l’innesco dall’esterno con un telecomando. Secondo quanto appreso, un quarto pacco incendiario sarebbe stato inviato alla ditta di Madrid. Dietro l’attacco avvenuto ieri nel magazzino spagnolo, dunque, ci sarebbe la stessa mano.

Fra l’altro, la ditta spagnola è collegata, come riferiscono fonti investigative, alle pratesi “Shun Da” e Xsd. La guerra in corso a Prato avrebbe insomma travalicato i confini, non solo della comunità cinese di Prato, ma anche quelli nazionali andando a colpire attività collegate al distretto parallelo. Gli inquirenti italiani e spagnoli sarebbero già in contatto per fare ulteriore luce sugli inquietanti episodi.