Il Movimento Cinque Stelle non cambia di una virgola: così aveva detto nel caldissimo agosto, così ribadisce adesso. Ma aggiunge qualche particolare in più in relazione al destino di Publiacqua e alla gestione della risorsa idrica. Sulla Multiutility della Toscana si ribadisce: no alla quotazione in borsa, servizi interamente pubblici, acqua scorporata, appunto, come ’bene comune da tutelare’.
"La posizione di Biffoni è oramai nota da anni. Noi del M5Stelle - sottolinea Carmine Maioriello, coordinatore provinciale e consigliere comunale - continuiamo a ribadire la necessità di una gestione interamente pubblica dei servizi locali, a partire da quello idrico e ci opponiamo alla finanziarizzazione dei beni comuni, rilanciando la battaglia per una ripubblicizzazione autentica, in linea con l’esito del referendum del 2011". E giù con l’affondo: "Da sempre abbiamo espresso un parere negativo sul progetto Multiutility promosso dai sindaci Nardella, Biffoni e Barnini ed in particolare la loro scelta di ricorrere alla quotazione in borsa per reperire le risorse finanziarie necessarie alla creazione e al mantenimento della nuova azienda è, e rimane, per noi inaccettabile". Tale scelta "contrasta infatti con il principio stesso di gestione pubblica dei servizi, il cui obiettivo dovrebbe essere contenere le tariffe e mantenere il pieno controllo sulla gestione dei servizi pubblici locali nella nostra regione". Perfino "il segretario del Pd Fossi ha dichiarato superata la visione secondo cui è necessario ricorrere alla borsa ribadendo la necessità di un controllo pubblico totale".
La proposta? "Escludere il servizio idrico integrato da qualsiasi progetto di multiservizi, poiché l’acqua è un monopolio naturale da tutelare e deve essere messa a disposizione di tutte le cittadine e di tutti i cittadini" sottolinea ancora Maioriello.
E su Publiacqua evidenzia: "Oggi la gara che sta per essere pubblicata da Ait prevede la presenza di un socio privato al 30 per cento... in questi giorni Giani ha visto l’ad di Acea e ciò non può che destare preoccupazioni. Pensiamo allora all’allineamento al 2031 e a creare un’unica azienda pubblica al 100 % per la gestione del servizio idrico integrato".