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I bidelli salgono in cattedra: "Basta cartacce in classe". E scatta la sfida della pulizia

Al Convitto Cicognini il dirigente ha lanciato una sfida tra gli studenti delle medie : lo scopo è insegnare il rispetto per l’ambiente. "I ragazzi si stanno dimostrando responsabili".

I bidelli salgono in cattedra: "Basta cartacce in classe". E scatta la sfida della pulizia

Bidelli in cattedra. Succede al Convitto Cicognini dove l’educazione all’ambiente e alla pulizia dello spazio pubblico, vale quanto le materie curricolari. Non si tratta di voti validi per la pagella, ma sicuramente andranno a far peso nella valutazione generale dello studente. Basta cartacce, bottigliette, sporcizia nelle classi alla fine dell’orario di scuola.

Da qui l’idea di coinvolgere direttamente gli studenti delle classi medie da 11 a 13 anni, che da qui fino a giugno saranno chiamati ad essere responsabili di quella che è la loro aula. La classe è il luogo dove gli studenti del Convitto restano per la gran parte della giornata, visto che il doposcuola termina alle 18, un luogo da curare proprio come la casa. E così da qualche giorno nei bei corridoi della scuola che fu di D’Annunzio è stato affisso un cartellone, con una classifica e con i relativi voti. A mettere i giudizi questa volta saranno i collaboratori scolastici che valutano come le classi, al termine delle lezioni, saranno lasciate dagli studenti. La competizione che vede le nove sezioni in gara terminerà a fine anno. In palio oltre alla soddisfazione personale, ci sarà un gelato per gli studenti più meritevoli. Il progetto funziona e le classi invece di essere lasciate nel completo abbandono sono più curate, meno sporche e certamente più in ordine. Era questo lo scopo, far capire ai ragazzi di avere cura dello spazio comune e di avere rispetto per i beni che oggi sono nostri e domani saranno di altri studenti. Inoltre lo scopo è anche quello di far comprendere la fatica che serve per sistemare quanto è stato messo in disordine. L’iniziativa messa in campo dal dirigente Tiziano Nincheri, ha scaldato gli animi degli alunni tanto che e al termine delle lezioni adesso invece di scappare subito fuori, i ragazzi si dedicano alla cura dell’aula.

"Ci stiamo impegnando, dobbiamo vincere", dice Francesca, capelli castani e divisa del Cicognini. Sorriso furbo che nasconde la volontà di conquistare il gelato della scuola e anche di dimostrare di essere responsabile in vista dell’esame di terza media, prima vera prova della vita scolastica dei ragazzi.

"Il progetto nasce dalla volontà di educare al meglio i giovani alla sensibilità per l’ambiente ed ai luoghi che ciascuno di noi vive nel quotidiano - spiega il dirigente -. La classe vincitrice verrà premiata con un gelato a fine anno scolastico".

Silvia Bini