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I giovani si fanno avanti Ma la domanda e l’offerta non sempre si incontrano

A "Officina" una giornata speciale di colloqui per mettere in contatto ragazzi e imprese. Aspirazioni, aspettative e difficoltà: abbiamo ascoltato chi è in cerca di un’opportunità.

I giovani si fanno avanti Ma la domanda e l’offerta non sempre si incontrano

Domanda e offerta si incontrano. Una giornata di formazione e informazione a Officina Giovani con l’obiettivo di mettere in contatto le imprese con ragazzi tra 18 e 35 anni in cerca di occupazione. L’agenda - alla giornata era necessario prenotarsi - è stata riempita in pochissimo tempo. Segno che c’è fame di lavoro, ma anche disponibilità alle assunzioni. Le aspettative dei partecipanti sono alte, le candidature non sempre in linea con quanto richiesto dal mercato del lavoro affamato di operai specializzati e manodopera per il settore tessile, meccanico, termoidraulico. Non c’è grande propensione per i settori in questione però. Almeno non ieri. È comunque un punto di partenza per provare a trovare il punto di equilibro di un mercato in perenne ricerca di nuove braccia. A coordinare i lavori è stato il Punto Giovani Europa del Comune di Prato, mentre i colloqui sono stati svolti da Manpower.

"Sono giornate che organizziamo con cadenza regolare e con varie agenzie interinali per dare la possibilità ai ragazzi di entrare in contatto con il mondo del lavoro", spiegano Gaia Zipoli e Virginia Bolcioni, operatrici del Punto Giovani di Officina. "Abbiamo l’agenda piena di appuntamenti tanto che abbiamo messo anche qualche colloquio in più perché ci dispiaceva mandare indietro i ragazzi".

Un’opportunità per sondare il mercato per chi già lavora ed ha desiderio di cambiare, per chi è disoccupato e per chi è in cerca di un contratto diverso. In piazza Macelli domanda e offerta si sono incontrare in modo gratuito, veloce e facile. Lo scopo è agevolare i ragazzi e avvicinarli alle imprese.

Tommaso Allegri, 30 anni, è appena uscito dal colloquio. Curriculum alla mano ha il desiderio di sfondare nel settore digitale grazie alla sua innata propensione alla materia. Nel frattempo lavora in uno studio di amministratori di condominio. "Sono qui per non lasciare nulla di intentato. Ho consegnato il mio curriculum, ho parlato con Manpower si tratta comunque di una possibilità in più". E come dargli torto. Se fosse rimasto sul divano di casa certo sarebbe stato più complicato pensare che qualcuno sarebbe potuto andare a bussare alla porta per cercare un addetto al digitale.

Due bambini, l’affitto da pagare, le bollette e un solo stipendio. Ghabira Armichi, 32 anni, originaria del Marocco che si ritrova nei suoi tratti somatici non certo nell’accento spiccatamente toscano, ha ben chiare le sue necessità. "Uno stipendio non basta - dice -. Cerco un’occupazione a tempo pieno, qualcosa di stabile. Preferirei il settore del commercio ma sono aperta alle proposte. L’importante è lavorare: finora ho svolto mansioni saltuarie, ma è venuto il momento di mettermi in gioco". A giudicare dalle sue parole la volontà non le manca. Magari l’esperienza non è tanta, ma quando c’è volontà si può arrivare a tutto e lei lo ha ribadito più volte.

Studentessa, 18 anni, Amanda Gabuzzini cerca un impiego estivo. A settembre ci sarà la scuola, ma due mesi di lavoro possono fare la differenza a 18 anni.

"I miei genitori mi hanno anticipato i soldi per la vacanza con gli amici, quindi vorrei cercare un lavoro estivo per potermi pagare il viaggio", dice con l’aria di chi ha già in mente cosa desidera. Cameriera, barista, è disposta a lavorare anche il sabato e la domenica, disponibilità non così scontata. Il lento viavai di giovani e meno giovani continua ininterrotto per tutto il pomeriggio a Officina Giovani e i colloqui con Manpower proseguono con il ritmo di un incontro ogni venti minuti divisi su cinque tavoli. In coda c’è chi studia per infermiere, chi vorrebbe fare l’artista ma sa bene che il settore non è dei più facili e quindi si accontenta di essere un postino. Senza però mettere i sogni nel cassetto: "Vorrei trovare un contratto part time che almeno mi permetta di portare avanti la mia arte". Scelta legittima.

Silvia Bini