"I nostri negozi devastati. Al lavoro per rialzarci"

Tre storie di tenacia. Confcommercio: irrisoria la mini proroga delle tasse

C’è chi è rimasto intrappolato nel proprio locale ed è riuscito a cavarsela con un po’ di fortuna, chi ha passato giornate intere a svuotare la sua attività dall’acqua e chi, ancora, non può dire di essere tornato alla normalità, anche se prova a ripartire. Sono le storie di alcune tra le piccole e medie imprese pratesi associate a Confcommercio, che tentano un faticoso ritorno alla normalità a distanza di oltre un mese dalla tragica alluvione che le ha colpite.

Come nel caso di Marco Colzi, che ha visto l’acqua ricoprire interamente il seminterrato del suo Vella Caffè, in via Augusto Alfani. "Quella sera – ricorda – ero a casa e mi sono precipitato subito al bar. Quando sono arrivato l’acqua aveva riempito il piano inferiore, quello dove abbiamo l’ufficio e le scorte: era tutto da buttare. Malgrado la disperazione, alle sei del mattino mi sono messo a distribuire cornetti e cappuccini a chi passava, per cercare di donare un attimo di serenità all’interno di un dramma. Il ritorno alla normalità è ancora in corso: ho ricomprato scorte e attrezzature, subendo un danno da circa 20 mila euro. A questo dovremo aggiungere i danni strutturali, in corso di valutazione. Nonostante tutto, però, non abbiamo mai chiuso, anche per trasmettere un senso di ripartenza a chi passava".

C’è anche chi, come Michela Nardelli – titolare del ristopub Saloon a Montemurlo – si trovava al lavoro all’interno del locale, insieme ai suoi clienti, quando l’acqua ha iniziato a filtrare dentro. "Abbiamo cercato subito di farla defluire dalla porta della cucina, capendo tuttavia che la situazione era insostenibile. La mattina dopo l’attività era completamente allagata, ma ci siamo messi al lavoro grazie all’aiuto di una quindicina di amici. Abbiamo perso diversi frigoriferi e il loro contenuto, oltre al fatto che pavimento e arredi sono da sostituire. Alla normalità iniziamo a tornarci parzialmente soltanto adesso, con la determinazione di chi vuole ricominciare".

Anche Gherardo Fallani, della farmacia omonima, era nella sua attività in via Cantagallo: “Il fiume ha trascinato via le macchine parcheggiate nei dintorni e ha sfondato la porta, distruggendo la merce e danneggiando i mobili. Devo ringraziare i vicini che mi hanno ospitato, così come i volontari e gli amici che mi hanno aiutato a ripulire e a riaprire entro tre giorni. Ho distribuito farmaci e prodotti utili a chi ne aveva bisogno e poi, grazie anche al supporto di Confcommercio e di Federmarma, ho cercato di tornare gradualmente alla normalità. Siamo ancora lontani, ma ci proviamo: in attesa dei ristori dobbiamo farci carico noi di tutte le spese”.

"Sono storie – commenta il Direttore di Confcommercio Pistoia e Prato, Tiziano Tempestini – che manifestano la grande volontà di ripartire da parte di imprese che sono state colpite molto duramente. Mettono in evidenza la forza della comunità, che dai singoli al tessuto associativo ha saputo reagire all’emergenza. Ora però servono risposte puntuali anche da parte delle istituzioni: ribadiamo che una mini-proroga delle tasse è un’ipotesi irrisoria per chi ha perso tutto. Servono sostegni strutturali".