REDAZIONE PRATO

I panini della tradizione. S. Antonio porta dolcezza ai pazienti dell’ospedale

Mercoledì le volontarie della Misericordia li distribuiranno a chi è ricoverato. Tutta la città festeggia il santo, ma i prezzi non sfuggono all’inflazione. .

I panini della tradizione. S. Antonio porta dolcezza ai pazienti dell’ospedale

"Dacci oggi il nostro pane quotidiano" che si recita nel paternoster universale, nel giorno di S. Antonio ha a Prato un significato tutto particolare. S. Antonio è, infatti, un santo che si celebra qui, oltre che a Padova, il 17 gennaio in occasione della benedizione dei panini, a cui i concittadini sono tradizionalmente legati come a Santo Stefano patrono di quella che un tempo era campagna intonsa, molti prati niente telai, quando il prete aveva l’usanza di girare per le stalle del paese a benedire gli animali e si mangiavano questi lievitati soffici e dolci con pochi naturali ingredienti. E’ andata a perdersi la benediziome degli animali, restata in auge fino alla morte recente di don Alberto Maggini a Capezzana, che faceva una sorta di percorso, accompagnato appunto dagli animali, con quel buffo candore di prete all’antica; resiste l’usanza di preparare i panini. E’ in questo giorno la ricorrenza in cui al pranzo dei degenti dell’ospedale le volontarie della sezione femminile della Misericordia di Prato, in condivisione con il Centro per i diritti del malato e la direzione ospedaliera, andranno per portare proprio i panini dolci per poi distribuirli al pasto di mezzogiorno secondo l’impegno delle volontarie che si prodigano fra gli ammalati, dopo la benedizione che ne avrà fatto don Carlo Bergamaschi nella cappella del nosocomio. Un gesto gradito dai malati che apprezzano i sapori di casa, una tradizione nella tradizione di una città che vede da sempre i forni pratesi esporre in questo giorno i panini semidolci della forma di una noce (la ricetta prevede soltanto zucchero, farina, acqua e lievito), mentre a Poggio a Caiano, ad esempio, l’antica fiera di Sant’Antonio continua ad avere le proporzioni di festa popolare (in programma domenica 21 gennaio), abbandonando il pane con crosta le cui fessure sono come richiami al mondo campestre, quando il contadino salutava solchi di aratro sul far della sera.

Il costo che allora era insignificante oggi si attesta solitamente intorno ai 2,50 euro al chilo per un acquisto che si rifà di solito a sei o dodici panini e che non sfugge all’inflazione in un giorno di festa particolare per tutti quelli che si chiamano Antonio, ai quali sta già arrivando singolare augurio: "Buon onomastico, a te che hai il più “dolce” dei nomi, e festeggi il più importante degli onomastici"

Roberto Baldi