Soddisfatti i sindacati per i provvedimenti decisi ieri mattina durante il tavolo in prefettura dedicato alla sicurezza dell’ospedale Santo Stefano, dopo le ultime aggressioni al personale sanitario. "Le misure prese sono importanti" dice Roberto Cesario, segretario territoriale di NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche: "Bene la guardia giurata in più e bene anche il rafforzamento dell’impianto di videosorveglianza. Ci è stato detto che le pattuglie delle forze dell’ordine faranno anche più passaggi. Siamo contenti".
Le nuove misure vanno ad aggiungersi a quelle varate a settembre: lo spostamento del Posto di polizia in locali prossimi al Pronto Soccorso, e l’intensificazione dei servizi di vigilanza svolti dalle Forze di polizia e il numero di telefono ‘dedicato’ che il personale del Pronto soccorso può utilizzare, in caso di bisogno e in aggiunta al Numero Unico di Emergenza, per contattare direttamente la sala operativa della Questura.
Niente fare, invece, per il posto di polizia h24, che era una delle richieste della sindaca Ilaria Bugetti e del Nursind ribadita proprio dopo le ultime aggressioni: "Il governo rinforzi gli organici delle nostre forze dell’ordine. Solo così la prefettura e la questura potranno pensare di aprire un posto di polizia h24 in ospedale. Solo così sarà possibile tutelare maggiormente i cittadini da furti e spaccate", aveva detto Bugetti.
Nulla. Al momento gli organici non consentono una risposta a questa esigenza. "Durante il tavolo in prefettura è stato ribadito che a fronte degli attuali organici delle forze dell’ordine non è possibile arrivare ad avere un posto di polizia h24. Lo capiamo. Speriamo che in futuro possa concretizzarsi" aggiunge Cesario. C’è un’altra richiesta che il NurSind ha avanzato all’Azienda Sanitaria: l’aumento del personale infermieristo e delle Oss nei settori più ‘esposti’ in termini di possibili aggressioni al personale: il pronto soccorso e il reparto di Psichiatria. Per quest’ultimo reparto "l’Azienda sta valutando di dotare il personale di dispositivi ‘sos’ per far arrivare la richiesta d’aiuto immediatamente alle forze dell’ordine. Si tratta di braccialetti – spiega Cesario (con lui ieri c’era anche il segretario regionale del NurSind Giampaolo Giannoni) – che già vengono utilizzati in alcuni ospedali in Italia".
Misure importanti quelle instituite ieri nell’ambito del tavolo in prefettura anche per Massimo Cataldo, segretario della funzione pubblica Cisl Firenze Prato con delega al settore sanitario: "Siamo sempre contenti quando si parla di iniziative del genere a tutela dei lavori – sottolinea – Tra l’altro proprio il 20 gennaio come Cisl faremo un’iniziativa legata al tema aggressioni nell’aula magna di Careggi. E’ un tema fondamentale. Bene le misure, ma ricordo anche che un’altra strada su cui bisogna lavorare è quella dell’educazione degli utenti. Il problema delle aggressioni al personale sanitario è in parte legato alla prevenzione: chi accede a una struttura come l’ospedale deve sapere come funziona. I tempi al pronto soccorso possono essere lunghi, è possibile dover stare in coda: vanno formati anche gli utenti, per evitare di ritrovarsi in situazione di caos".
Maristella Carbonin