Magari non è ancora una città a misura di donna, ma, a Prato, le voci femminili si fanno davvero sentire. Anzi, nel panorama italiano spicca proprio per l’alta concentrazione di donne con ruoli decisionali. D’altra parte, Prato ha nel suo dna pragmatismo e sguardo lungo sul mondo. A queste qualità, le donne hanno aggiunto sensibilità e capacità di immaginare il futuro. Ricetta vincente che fa bene non solo all’universo femminile, ma all’intera comunità.
Per la prima volta, Prato ha una sindaca. Ilaria Bugetti alle elezioni del giugno 2024 ha conquistato al primo turno con il 52,2% la guida della città laniera. Lei era già allenata a ruoli apicali nelle istituzioni. Solo, per citare i più rappresentativi, per due legislature prima cittadina del comune di Cantagallo e consigliera regionale per 9 anni.
A distinguersi nella vocazione "rosa" è la Prefettura. Nella primavera dello scorso anno si è insediata Michela La Iacona. La prima era stata Eleonora Maffeii nel 2005 e poi, da lì, un lungo elenco di nomi femminili. A conferma che le donne giocano un ruolo chiave nell’economia del territorio non solo in azienda, c’è Dalila Mazzi con una storia imprenditoriale importante e capacità innovative, dal 2020 presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato e dall’anno successivo vicepresidente di Union Camere Toscana.
Anche nel campo della sanità, donne sono in primo piano. Maria Teresa Mechi, da giugno 2023 è la direttrice sanitaria dell’ospedale Santo Stefano, succeduta a Sara Melani, che fu preceduta da Daniela Matarrese.
E le donne non restano certo indietro nella cultura, dove c’è bisogno di coniugare le radici del passato con un passo svelto. Come fa Diana Toccafondi, già direttrice dell’ Archivio di Stato di Firenze e di quello di Prato che, nel 2022, è stata eletta presidente della Fondazione Cassa di Risparmio con il voto unanime del consiglio di indirizzo. prestigiosa istituzione culturale della nostra città, così strettamente connessa alla sua vera identità. A presiedere la Fondazione Museo del Tessuto, dal dicembre 2023 c’è l’imprenditrice Fabia Romagnoli che in passato è stata alla guida della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.
Brilla in questo panorama anche la giovane scienziata Annalisa Fioravanti, presidente di Parsec, Museo di scienze planetarie, insignita Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia per le sue ricerche scientifiche e per l’impegno nella lotta alle disuguaglianze di genere. Ruolo di primo piano anche per Beatrice Magnolfi, presidente di Fondazione Politeama pratese, sempre dalla parte delle donne in ogni suo impegno, testimoniato da un passato politico che l’ha vista eletta alla Camera dei deputati nel 2001 e nel 2006 al Senato della Repubblica.
Alla guida del Pin, Polo universitario Daniela Toccafondi, già assessora, con un curriculum da dieci e lode nella ricerca economica. Carta d’identità pratese anche per Cristina Manetti, la prima donna capo di Gabinetto della Regione Toscana e ideatrice del Festival delle donne, così come per la battagliera assessora regionale all’ambiente e protezione civile Monia Monni.
Anche nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Prato mette la sua bandierina rosa. Da cinque mesi, al vertice del Comando provinciale c’è Maria Vincenza Saccone, una laurea in ingegneria civile e alle spalle incarichi delicati come la gestione di operazioni complesse di spegnimento della nave "La Superba" e le operazioni di soccorso per l’inabissamento del veliero Bayesian. L’aveva preceduta Stefania Fiore.
Pensando alle donne di oggi e ai traguardi raggiunti che stanno dando una vitaminica scossa alla società pratese, è venuto anche il tempo di sanare il divario tra il numero delle strade dedicate agli uomini rispetto a quello delle donne che a Prato, come nel resto d’Italia, rappresenta soltanto il 4%. Non tanto per la targa sulla via o sulla piazza, ma per un riconoscimento culturale e sociale a protagoniste della storia la cui memoria viene ingiustamente trascurata. Anche nel nome delle donne di oggi e di quelle di domani.
Marilena Chiti