
"Gli occhi del tempo" di Andrea Martinelli. La nuova mostra dell’artista pratese sarà aperta al pubblico al Centro San Gaetano di Padova da sabato al 28 novembre. La personale si inserisce nel ciclo di eventi curati da Marco Goldin intorno alla mostra "Van Gogh - I colori della vita", che si preannuncia come il più grande evento espositivo dell’anno in Italia.
Racconti il suo progetto.
"Tutto è incentrato sulle suggestioni dell’arte di Van Gogh alla quale partecipo con trentasei lavori, venti opere di grandi dimensioni e sedici tra disegni e altre tecniche. Fra un paio di mesi si avvicenderanno altri gruppi di artisti fino a metà aprile".
Cosa la attrae maggiormente del pittore olandese?
"E’ superfluo sottolinearlo: la potenza della pennellata e la passione che traspare da ogni suo tratto. Ho incentrato la mia ricerca sulla ritrattistica che rappresenta il mio terreno di esplorazione preferito. Mi sono concentrato sugli autoritratti, traendone ispirazione emotiva".
Il risultato?
"Lo giudicherà il pubblico, naturalmente. Sul piano tecnico devo dire che ho attinto a piene mani tra amici e parenti, tutta gente della nostra città. Persone che grazie alla carica espressiva dei volti mi hanno convinto a dipingerle con la mia tecnica ma con l’occhio rivolto alle impressioni che suscita l’universo del pittore di Zubdert".
Che significato ha avuto per lei misurarsi con una mostro sacro della pittura?
"E’ stata una esperienza meravigliosa. Ma io sono rimasto me stesso, applicando tecnica e personale modo di esprimermi con i pennelli. Quindi non mi sono mai sognato di parodiare Van Gogh, ma piuttosto gli ho reso omaggio nell’intento di rievocare il suo mondo lasciando intatto il mio".
Ha anche vestito i suoi personaggi con abiti dell’epoca dell’artista.
"Questo è merito di Maria Serena, mia figlia, che è costumista teatrale e alla quale devo dire mille volte grazie per l’impegno profuso e la meticolosa perizia che ha messo nella confezione dei vestiti perfetti in ogni minimo dettaglio. Dopo aver provato gli abiti sui personaggi da me scelti, li ha sapientemente truccati. Una volta fotografati li ha sottoposti alla mia valutazione e a quella dell’organizzatore della mostra, subito così tanto colpito dal talento di Maria Serena da aver deciso di esporre i costumi a corredo della mia personale". Come ha scelto i volti ideali?
"Sono tutte persone che conosco bene. La mia amica Ave ha rievocato la moglie del postino Roulin, a sua volta impersonato dal mio amico barbutissimo Angelo. Tommaso è il mio Van Gogh, assolutamente tale e quale e Sul volto di Martina, la mia compagna, ho cucito la mia Mousmé , la famosa ragazza di facili costumi della quale Van Gogh era innamoratissimo".
Guido Guidi Guerrera