Idee sul teatro. In nome di Ronconi. Met, il convegno per i compleanni

Da domani a domenica esperti a confronto tra passato e futuro. Partendo dal Laboratorio del grande maestro

Idee sul  teatro. In  nome di Ronconi. Met, il convegno per i compleanni

Luca Ronconi uno dei grandi maestri del teatro italiano e cittadino onorario di Prato: in sua memoria il convegno Laboratori per un nuovo teatro: tre giornate di studio. sul passato e sul futuro possibile del teatro italiano

In occasione dei 60 anni dalla riapertura del Metastasio e dei 50 anni dall’apertura del Fabbricone da oggi a domenica al Magnolfi si svolgerà il convegno Laboratori per un nuovo teatro: tre giornate di studio per alimentare il dibattito sul passato e sul futuro possibile del teatro italiano, ideate dallo studioso e critico teatrale Massimo Marino.

Quando Ronconi inaugurò il tempo nuovo del Fabbricone, la struttura di via Targetti raccontava ancora una tradizione industriale e sociale profondamente radicata nell’immaginario collettivo: Prato città di stoffe, di operai e di imprese. Fu il teatro a dare nuova identità a quello spazio, trasformandolo progressivamente in un luogo: il nodo di un tessuto culturale che metteva in connessione Prato con le grandi capitali dell’arte scenica europea, il nucleo magnetico di sperimentazioni inusitate e coraggiose. Con Orestea, con Utopia, con alcune fondamentali tappe di quel progetto fondativo che è stato il Laboratorio di Prato, Luca Ronconi consegnò alla città un’inedita risemantizzazione di un edificio di archeologia industriale, e soprattutto allarga le possibilità registiche e spettatoriali con creazioni immaginifiche.

Il Fabbricone diventa così sede d’eccellenza per la ricerca a livello internazionale: ospita Kantor, Brook, Vasiliev; è lo scenario in cui Federico Tiezzi disegna la Commedia dantesca nelle riscritture di Sanguineti, Luzi, Giudici; poi ad animarlo sono le regie di Massimo Castri e il magnifico Demoni diretto da Peter Stein. Di questa vicenda artistica e architettonica, teatrale e umana, la giornata di oggi a partire dalle 15.30 attraverserà i capitoli più significativi, affidando a Luca Scarlini, Margherita Palli, Gianni Manzella il compito di tracciare traiettorie di memorie e di senso tra le tante vite del Fabbricone: dal legame con la città, ripercorso da Scarlini, alle invenzioni sceniche che in esso si sono concretizzate di cui parlerà Margherita Palli. La sessione conclusiva, coordinata da Roberta Ferraresi, affronterà invece le esperienze teatrali più recenti che hanno visto nel Fabbricone una casa per i linguaggi contemporanei, con gli interventi di Edoardo Donatini, Kinkaleri, Davide Venturini per la Compagnia Tpo, Sotterraneo e Lacasadargilla, si tenterà di esplorare la persistenza di una vocazione, e di immaginare nuove traiettorie. Domani dalle 9.30 con Rodolfo Sacchettini a moderare, sarà affrontato il dibattito su Ronconi e il Laboratorio di Prato. Questa seconda sessione rievocherà il Laboratorio con interventi di Valentina Valentini, Leonardo Mello, Oliviero Ponte di Pino, Claudio Longhi, Roberta Carlotto, con testimonianze sull’eredità del regista.

Domani pomeriggio dalle 15.30 e domenica dalle 9.30, con il coordinamento di Massimo Marino, ci saranno invece due sessioni dedicate a Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia con Andrea Mancini, Antonio Attisani, Marco De Marinis, Cristina Grazioli, Angela Borghesi, Marco Belpoliti, Ferdinando Marchiori, Alessandro Marinuzzi, e con le testimonianze di compagni di strada e di avventura dello scrittore. L’incontro affronterà l’opera di innovazione teatrale di Scabia. Un momento di studio si terrà a conclusione dello spettacolo di Beautiful creatures di Lacasadargilla ispirato da temi e parole della drammaturgia scabiana, in scena in questi giorni al Fabbricone (sempre doppia replica: oggi e domani 19.30 e 22.15, domenica 16.30 e 19.30) e della mostra dedicata a Scabia a Palazzo Pretorio, visitabile fino a domenica.

re.po.