REDAZIONE PRATO

Il Bisenzio esonda. Travolta la zona nord. Famiglie sfollate e danni. Allagato anche l’ospedale

Il fiume ha superato gli argini dopo 4 ore di pioggia: un disastro da Gamberame a Santa Lucia. I problemi maggiori a Figline, Villa Fiorita e Galciana. Oggi scuole chiuse in tutta la provincia.

E’ stata una alluvione, in piena regola. Inutile girarci intorno con le parole. Il Bisenzio è esondato ieri intorno alle 21 nella zona Nord di Prato e a Vaiano, da Gamberame fino a Santa Lucia, mandando sott’acqua le frazioni di Figline, Villa Fiorita e Galciana. Perfino l’ospedale non è stato risparmiato dalla furia dell’acqua. I video del sottosuolo del Santo Stefano e parte del pronto soccorso allagati hanno fatto ben presto il giro del web e dei social. E’ stata una giornata da bollino rosso, campale, che ha portato con sé danni e distruzione. La tempesta "Ciaran" (così l’hanno ribattezzata gli esperti) si è abbattuta con tutta la sua violenza sul territorio pratese, come era stato ampiamente annunciato dalle previsioni meteo, mandando in tilt praticamente tutto: traffico, strade, rotonde, stazioni, trasporti. E perfino le scuole che oggi resteranno chiuse in tutto il territorio provinciale. Un ciclone che ha travolto qualunque cosa e che è cresciuto di intensità man mano che le ore passavano . La telefonata del sindaco Matteo Biffoni che avvertiva i cittadini di restare in casa è arrivata intorno alle 21 quando oramai si era capito che non c’era più nulla da fare.

La pioggia – una bomba d’acqua durata ore – è cominciata intorno alle 16. Subito i sottopassi sono stati chiusi, non certo una novità per Prato: si allagano sempre appena cade un po’ di pioggia. Ma è stato solo l’inizio di una giornata che è sembrata infinita.

In poco tempo hanno cominciato a circolare sul web le foto e i video delle le strade e delle rotonde allagate. Fiumi, laghi di acqua sulle carreggiate di mezza città con il traffico che chiaramente è impazzito paralizzando Declassata e tangenziali in ogni direzione. L’acqua è entrata nei piani bassi delle case, in garage e officine, negozi. La gente è rimasta intrappolata nelle auto (come accaduto in via del Lazzeretto dove quattro persone sono state messe in salvo dai vigili del fuoco e portate nella sala della protezione civile) e nelle case (nonna e nipote bloccate nella zona di via del Ferro).

La città era nel caos. I sottopassi di Pratilia, della Questura e dell’ospedale sono stati i primi a capitolare: chiusi da metà pomeriggio. Poi la situazione è diventata sempre più critica. Allagate via dei Trebbi e tutta la zona da Casale a Galciana. Il sottopasso in via Erbosa è stato chiuso dalla polizia municipale nonostante le proteste degli automobilisti. Stessa cosa per quello nella zona QuerceMacine (davanti al circolo). Anche fra Tavola, Iolo e Narnali è andato tutto sott’acqua.

I fiumi sono stati i sorvegliati speciali per tutta la giornata, ma non è stato sufficiente. Poco prima dell’ora di cena il Bisenzio ha superato il secondo livello di guardia. Dopo un’ora ha "sormontato gli argini - non li ha rotti", come fanno sapere dal Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, nella zona Nord allagando tutto e portandosi dietro auto e quello che trovava sul suo cammino. Poco prima anche la Furba a Seano è esondata. Poi il Ficarello è uscito dagli argini a S.Ippolito, in via Visiana (principalmente sui campi ma non solo) e a Montemurlo. Anche l’Ombrone ha fatto paura (visti anche i precedenti): ha superato il secondo livello di guardia. La Regione ha attivato le casse di espansione intorno alle 22 fino a via delle Caserane. Peccato che il disastro si fosse già compiuto. Tutta la squadra della protezione civile si è riunita in Prefettura per coordinare le operazioni di soccorso. In serata alcune famiglia sono state sfollate dalle case: a Figline dove un costone è franata su alcune abitazioni e in via Palandri.

Laura Natoli