E’ apparso a Iolo il 31 gennaio attaccato ad un palo: “Affittasi“ con una freccia e le parole “solo cinesi“.
La foto è diventata presto virale sul web generando le più svariate interpretazioni e riflessioni sul mercato degli affitti oggi in Italia, non solo a Prato.
Saranno italiani che vogliono affittare la casa solo a cittadini cinesi? Perché ai cinesi si possono chiedere affitti anche oltre la media? E i cinesi difficilmente creano problemi di morosità.
Oppure saranno cinesi che affittano le loro proprietà solo ai connazionali?
La verità non la sapremo mai. Abbiamo provato a chiamare il numero fingendoci un’agenzia immobiliare che ha come clienti una famiglia di nazionalità cinese che non parla italiano e sta cercando casa.
Al numero ha risposto un cittadino cinese dicendo che "la casa è già stata affittata" ed ha riagganciato senza dare la possibilità di chiedere spiegazioni.
Con ogni probabilità si tratta di un’agenzia gestita da cinesi che affitta case ai loro connazionali. Non sapremo mai neanche quale sarebbe stato il prezzo richiesto.
Un’agenzia immobiliare che lavora di frequente con i cinesi spiega che le richieste di inquilini cinesi vengono fatte verbalmente quando si decide di affittare una casa, un negozio o un magazzino, per due semplici motivi: i cinesi sono quasi sempre disposti a pagare un prezzo più alto e se non sono più in grado di versare la somma richiesta lasciano subito l’immobile, non entrano nel “girone“ dello sfratto, dell’ufficiale giudiziario e delle spese legali.
Un cartello di questo tipo, messo sopra un palo, resta comunque abusivo perché non ha la marca da bollo e nessuna agenzia immobiliare seguirebbe questo metodo di pubblicità.
"Siamo arrivati al razzismo all’inverso - commenta Aldo Milone, ex assessore di Forza Italia - e se si continua così, si andrà veramente verso la ghettizzazione dei pratesi. Del resto già i residenti orientali continuano a crescere. E non solo gli orientali. È necessario assolutamente un intervento della polizia municipale per risalire a chi ha messo questo cartello e sanzionarlo".
I commenti, fra il serio e semiserio, fioccano e insieme a questa foto (che non sarebbe la prima del genere a Prato) evidenziano che la vera integrazione è ancora lontana.
M. Serena Quercioli